Piazzale Vincenzo Tecchio, 35/36
L’esperienza da Ciarly, si scrive come si legge, a piazzale Tecchio, è significativa. Ambiente popolare, la Nutella esposta sul bancone, bicchieri di acqua e vino anni ’70. Insomma, qui ti aspetteresti una pizza tradizionale, semplice e sincera.
Invece no: Raffaele Bonetta, 34 anni, da almeno sette davanti al forno, è un fissato maniaco dell’impasto. La sua pizza è leggera, buona e digeribile. Davvero ormai la qualità si trova in maniera diffusa in tutta la città, in pochi anni lo scenario è completamente cambiato e c’è questa generazione di giovani ventenni-trentenni che sono si succubi dei like, ma che hanno studiato e sanno quel che fanno non solo per tradizione orale.
Raffaele usa il metodo della biga e una lievitazione lunga. Uno dei pochi canottisti di città. Qual è la reazione del mio vetusto palato a questa pizza? Sicuramente molto buona, leggera, in stile Martucci per capirci. Rispetto alla napoletana tradizionale ha l’elemento dell’impasto che prevale maggiormente rispetto agli altri. Non c’è fusione degli elementi, insomma. Ma il mondo è bello perché è vario e quel che conta è che, alla fine, la pizza sia buona.
Da Ciarly proviamo dunque tutto il repertorio classico e non ce ne pentiamo.
L’effetto biga nell’impasto funziona soprattutto con le farce più robuste: il ripieno è davvero fantastico, come pure la quattro formaggi e la pizza fritta, asoslutamente tardizionale con pomodoro e mozzarella come si usa su lato Case Nuove della Stazione Garibaldi.
CONCLUSIONI
Una pizza popolare, a prezzi popolari, molto ben fatta. Insomma una buona sosta prima o dopo la partita al San paolo o se siete alla Mostra d’Oltremare per qualche motivo. Raffaele ha sicuramente grandi margini di crescita, una spolverata alla sua pizzeria ristorante che non rinneghi le origini, come hanno per esempio fatto Vincenzo Esposito di Carmnella e Ciro Oliva di Concettina ai tre Santi, gli farà sicuramente bene. Qualche vino in più, magari proprio dei Campi Flegrei visto che stiamo in zona. Quanto alla pizza, va più che bene così. Provatela e non ve ne pentirete.
Dai un'occhiata anche a:
- Napoli, Pizzeria Umberto: dal 1916 a Chiaia, grande cucina e pizza in crescita
- Pizzamore di Antonio Oliva di Acri. Chi è il pizzaiolo calabrese seguace di Bonci che ha conquistato il secondo posto a 50TopPizza 2020
- Fermento a Santa Maria di Castellabate, la nuova era della pizza nel Cilento
- Roma, da Zazà. Pizza al taglio bio a Sant’Eustachio
- La Pietra Azzurra a Caselle in Pittari, la pizzeria di Michele Croccia
- Grumè, la bracepizzeria di Grumo Nevano (NA)
- Pizzeria La Bufala a Maranello, la Ferrari è nel forno
- Da Torre del Greco a Genzano: ecco la pizza napoletana de I Scugnizzi