
di Francesco Selicato
Podere La Berta Craft Beer è il risultato di un percorso che parte dalla terra e arriva nel bicchiere senza scorciatoie. È un progetto che nasce da una mentalità agricola e vitivinicola ben precisa, dove la birra non è un esercizio di stile né un’operazione di mercato, ma una naturale estensione di un modo di produrre e pensare.
Romagna e Toscana sono i due poli attorno a cui ruota l’identità di Podere La Berta. Due territori diversi, per storia e approccio, ma uniti da una profonda cultura rurale. È proprio da questo dialogo che prende forma una birra che si muove tra fattoria e cantina, capace di rileggere i grandi stili classici mantenendo un forte legame con le materie prime e con il contesto da cui proviene.
Il progetto birrario nasce tra il 2015 e il 2016 su iniziativa della famiglia Poggiali, già attiva nel mondo del vino. La scelta di entrare nel settore brassicolo non arriva come rottura, ma come continuità. L’obiettivo è chiaro fin dall’inizio. Diversificare sì, ma restando fedeli a un’impostazione agricola, fatta di tempi lunghi, attenzione alle fermentazioni e rispetto del territorio.
Podere La Berta sceglie di operare come birrificio agricolo, lavorando con orzo autoprodotto e valorizzando le risorse che gravitano attorno al Podere di Brisighella in Romagna e alla Fattoria di Fèlsina, punto di riferimento del Chianti Classico Berardenga. Una realtà che ha dimostrato nel tempo una straordinaria capacità di interpretare la longevità del vino, come raccontato anche nello storico assaggio del Chianti Classico Riserva Rancia 1993, ancora oggi sorprendentemente in forma.
La produzione trova casa in Toscana, mentre la Romagna resta una componente essenziale dell’identità del progetto, non solo dal punto di vista agricolo, ma anche culturale.
Nei primi anni l’orientamento è deciso verso il mondo belga e farmhouse. Una direzione che si sposa perfettamente con una sensibilità enologica, abituata a lavorare con lieviti, fermentazioni complesse e prodotti che richiedono tempo per esprimersi. Saison e birre agricole diventano centrali, non come scelta di nicchia, ma come linguaggio espressivo del progetto.
Il legame con il vino emerge con forza anche nel lavoro sugli affinamenti in botte e nello sviluppo delle Italian Grape Ale, realizzate insieme a Marco Mignola e al team di cantina di Fèlsina all’interno del progetto Fèlsina Birrificio. Qui birra e vino non si sovrappongono, ma dialogano, mettendo a sistema competenze diverse e sensibilità affini.
Accanto a questa anima agricola e belga, Podere La Berta dedica grande attenzione anche alle lager e ad alcune interpretazioni degli stili inglesi. Un ambito in cui rigore tecnico, equilibrio e pulizia diventano fondamentali. In questo percorso è centrale il lavoro di Gloria De Pietri, head brewer del progetto, che porta con sé un bagaglio di esperienze internazionali e una visione molto precisa della birra. Le sue produzioni non cercano effetti speciali, ma una bevibilità elegante e coerente con lo stile.
La filosofia produttiva resta invariata nel tempo. Poche birre, nessuna corsa alla moltiplicazione delle referenze, ma un lavoro costante di affinamento e miglioramento. Un approccio che privilegia la qualità complessiva del progetto rispetto alla quantità.
Tra le etichette più rappresentative spiccano le Saison, vera firma del birrificio, e Acsé, una lager da quattro gradi che interpreta in chiave italiana il mondo delle Landbier e delle Keller tedesche. Non una copia, ma una rilettura personale, costruita su ingredienti italiani come farro e segale, non filtrata e pensata per una bevuta quotidiana, semplice solo in apparenza.
Podere La Berta Craft Beer è una realtà che procede con passo misurato, senza alzare la voce. Un progetto che dimostra come il dialogo tra mondo agricolo, vino e birra possa avvenire in modo naturale, coerente e credibile. In un contesto spesso dominato dal rumore, questa scelta di equilibrio diventa forse il tratto più distintivo.
Podere La Berta
Via Berta 13, Brisighella (RA)
Tel. 0546 790372