Premio Ezio Falcone: dodici piatti con la colatura di alici

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Premio Ezio Falcone

di Bruna Sapere

Il Premio gastronomico Ezio Falcone, ideato per movimentare quella che da tempo è la Festa della Colatura di Alici e svoltosi sabato 3 dicembre all’Hotel Cetus di Cetara, è giunto alla sua quinta edizione. Lo scopo principale della gara è promuovere i molteplici usi della colatura di alici, elemento principe della manifestazione, attraverso la raccolta di tutte le ricette per mezzo di un interessante ricettario.

A portare avanti il progetto, con grande entusiasmo, è Angela Speranza, assessore del Comune di Cetara.

Come già illustrato da Marco Contursi, la competizione, presentata da Raffaella Gambardella, ha avuto una giuria d’eccezione composta da giornalisti, critici gastronomici e rappresentanti delle istituzioni locali e ha visto in gara 12 piatti:

Finto Risotto di Costiera presentato da Evelina Bruno, blogger per passione. Il finto risotto, omaggio a due chef, è dato dall’uso della pasta di semola mantecata con burro, acciughe, gherigli di noce, buccia di limone e guarnita con briciole di biscotto di Agerola. Il piatto vuole ricordare il classico antipasto delle feste: crostino con burro e acciughe.

Che Lingua parlano a Cetara? Presentato da Gabriele Martinelli, chef del Ristorante Il Machiavelli. Si tratta di lingua di vitello cotta a bassa temperatura – 69 °C –  per 24 ore, con salsa al prezzemolo e coriandolo, cipolla caramellata a dare un po’ di dolcezza, maionese alla colatura di alici, chips di riso e acciuga a dare croccantezza e sorbetto allo yogurt di bufala. Preparazione legata al territorio ed impiattata a regola d’arte, il che gli ha permesso di aggiudicarsi il Premio speciale “Creatività” consegnato da Albert Sapere, ideatore di LSDM, congresso internazionale di cucina d’autore, il quale si complimenta per l’eleganza e la raffinatezza del piatto.

Sformatino Mediterraneo presentato da Mario Argentino, regista. Il piatto comprende trofie con vongole su vellutata di melanzane, zucchine e patate a cui è aggiunta la colatura di alici.

Caramelle filanti all’oro di Cetara con terra di Minori presentato da Francesco Maria Bonito, studente di 15 anni. Fin dalla tenera età pasticciava nella cucina della mamma. Francesco ha preparato della pasta fresca ripiena di alici, mozzarella e basilico su un fondo di pesto di noci, basilico e colatura al posto dell’olio, ispirandosi al tradizionale “Spaghetti Atterratti”, a base di alici e noci, che si prepara a Minori il 27 novembre, giorno di Santa Trofimena. Il suo piatto è stato definito dalla giuria un “Morso di Costiera” in cui se ne ritrovano tutti i sapori. Qui la colatura diventa un ingrediente e non soltanto un accompagnamento. Per lui un bel Terzo Posto. E’ stato premiato da Secondo Squizzato, già sindaco di Cetara.

Spaghetti con la colatura di alici di Cetara e anelli di Calamaro presentato da Marilena Martorelli, biologa. Variazione in corso d’opera per Marilena, che all’ultimo ha utilizzato spaghettini e il tonno in sostituzione dei calamari.

Spaghetti con cavolfiore, olive, colatura e taralli di Napoli presentato da Gianluca D’Uva, consulente assicurativo. La scelta ricade sul cavolfiore viola per dare una variante cromatica. Buon la cottura della linguina e piacevole la croccantezza conferita dal tarallo napoletano. I giudici suggeriscono aggiunta di pepe o limone per allungare il gusto e la freschezza del piatto.

Nido di Alici e Carciofi presentato da Anna Maria Gargiulo, collaboratrice della rivista on line Lapilli. Gli spaghetti con carciofo, alici di Cetara e colatura sono serviti in una cialda di parmigiano e patate. La cialda è molto gustosa ma il sapore del carciofo prevale sulla sapidità della colatura.

Genovese Dorata presentato da Filomena Bisogno che gestisce un B&B. Il piatto risulta piacevole sebbene, per motivi di tempo, la cipolla utilizzata per la genovese di tonno non sia fondente, ma risulta ancora un po’ croccante. Simpatica l’idea di presentare il vino rosso in un bicchiere ricavato da un limone.

Frittelle con colatura di alici presentato da Teresa Bottiglieri, casalinga. Su una base di insalata di rinforzo, scarola, olive verdi, sottaceti, gocce di colatura, baccalà è posizionata la frittella alle alici. La giuria lo definisce un piatto semplice, identitario e molto piacevole.

Vivaldi in tavola presentato da Sergio Galzigna, giornalista. Il piatto è formato da 4 sezioni, una per stagione: riso giallo al limone ed alici per la primavera; nido di pasta con colatura e alici tagliate per l’estate; patata al forno farcita con alici per l’autunno; tartelletta di parmigiano con la zucca per l’inverno. La giuria si sofferma sull’autunno. Per loro la patata farcita sarebbe bastata a fare tutto il piatto.

Mezzelune farcite con salsa di noci e colatura di alici presentato da Raffaella Amato, cuoca di Tramonti. Si tratta di una pasta fresca ripiena di zucca, salsiccia e funghi porcini. Piatto ben eseguito che sa rappresentare un intero territorio, il che le vale il Primo Posto. A premiarla Barbara Guerra, organizzatrice di LSDM, congresso internazionale di cucina d’autore.

Spaghetti Chitarra all’uovo ai pomodorini gialli, acqua di provola e julienne di pomodori secchi presentato da Carmine Capuano, ingegnere. L’acqua di governo della provola conferisce un sentore affumicato che ben si accorda al sapore della colatura ma quest’ultima è poco presente. Nonostante ciò il piatto risulta equilibrato e la cottura degli spaghetti è perfetta. Un Secondo Posto meritato. Viene premiato dal Direttore de Il Vescovado, Emiliano Amato.

Tanto entusiasmo da parte di ospiti e concorrenti. Barbara Guerra ha proposto il simpatico hashtag #alicizia da usare il prossimo anno.

 


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