Ci era subito piaciuto molto, ma il risultato ha colpito tutti, compreso Mastroberardino. Secondo una guida delle guide fatte da Gentleman il rosso irpino è al sesto posto assoluto tra i rossi italiani degustati e recensiti nell’ultima stagione delle guide. La graduatoria è stata ottenuta uniformando in voti centesimali le valutazioni espresse da Gambero Rosso, Guida Essenziale ai Vini d’Italia di Daniele Cernilli, Guida Veronelli 2017, Annuario dei Vini Italiani di Luca Maroni, Bibenda e Vitae. Sono sei, quest’anno, in quanto manca l’Espresso che ha scelto di utilizzare tre classifiche orientate per valore abbandonando il tradizionale sistema dei punteggi. In verità mancano anche Slowine e Vini Buoni d’Italia come è accaduto nella scorsa edizione e che non entrano nel computo per chissà quale motivo misterioso. In ogni caso sicuramente è un risultato clamoroso, ma non nuovo.
L’aspetto più curioso è che Piero Mastroberardino in un outing su Facebook si era lamentato in maniera piuttosto esplicita sui sistemi di valutazione di alcune guide e i soliti social-idioti, quelli che passano la giornata tra profili fake o reali, avevano detto che questa presa di posizione nasceva dal fatto che non aveva avuto molti premi. I fatti, come al solito, smentiscono i social idioti.
Ma qual è il segreto del successo dei vini di Mastroberardino che lo portano sempre sugli scudi quando si tratta di fare media tra le diverse valutazioni? Molto semplice: l’affidabilità che viene coniugata alla fedeltà dello stile. In poche parole, quando si apre una bottiglia di Taurasi riserva la differenza può essere costituita dall’annata, mai dal cambiamento di stile e di protocollo. E ciascun cliente sa esattamente quello che troverà nel bicchiere. La 2009 è una annata che regalerà molte soddisfazion ia chi saprà conservarla, ne parleremo con tranquillità e passione a dire poco tra dieci anni.
www.mastroberardino.com
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