di Tommaso Esposito
Migliaccio dolce
Na zetella ionnolella, addorosa de migliaccio,
la farina cerne e affina pe la panza de setaccio.
Tante le varianti familiari di questa ricetta di migliaccio dolce per Carnevale.
Eccone un’altra appena appena passatami dalla signora Francesca ed è tramandata da tempo nella famiglia Spadacenta.
E’diverso da questo perché ha più semola, più uova e, al posto del cedro candito, le scorzette di arancia.
E’ profumatissimo e l’addora anticipa primavera.
Procedimento
Portare a bollore il latte, il burro, metà dello zucchero e l’acqua insieme con un pizzico di sale.
Versare a pioggia il semolino e rigirare continuamente nel tegame fino a cottura a fuoco meno che moderato.
Il composto ottenuto deve staccarsi dalla parete del tegame.
Coprire con un velo di zucchero per evitare si faccia la crosta e ancora caldo versare lo zucchero rimanente.
Mescolare.
Poi la ricotta, mescolare.
Poi le uova a una a una da incorporare nell’impasto.
Amalgamare il composto.
A parte si è preparata la buccia di arance freschissime facendola andare in costante e leggera bollitura in uno sciroppo di glucosio finché si rapprenda.
Tagliare le scorzette candite in striscioline.
Infine unire, la buccia del limone grattugiata, i semi contenuti nel baccello di vaniglia e le scorzette di arancia.
Versare in una tortiera per pastiera unta con il burro.
In forno a 180 ° per un ora circa.
Sulla crosta un velo di zucchero semolato.
Si consuma tiepido, ma anche freddo.
E’ profumatissimo.
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