
di Simona Mariarosaria Quirino
La pasticceria Cutolo vanta una tradizione artigianale dal 1950. Salvatore Cutolo ha iniziato, Giuseppe, il figlio, ha continuato la sua attività di famiglia a Leopardi, una frazione di Torre del Greco. La periferia autentica è sempre stata un punto di forza e non uno svantaggio per la produzione della pasticceria in termini di originalità, carattere e tipicità. Caratteristiche che si ritrovano anche nel panettone di casa Cutolo. Un prodotto di prima qualità che usa solo ingredienti di primissima scelta come il burro di latteria, il miele di acacia, le bacche di vaniglia bourbon del Madagascar e gli aromi naturali. Il tutto lievitato senza conservanti ed è per questo che la lavorazione dei panettoni non inizia molto prima delle festività.
Di solito comincia a metà novembre e continua fino a una settimana prima di Natale, per assicurare ai clienti un prodotto sempre fresco. Clienti che si lasciano trascinare dalla ventata di novità che ogni anno la pasticceria Cutolo apporta alla lista dei panettoni in linea con le tendenze del momento, ma che continuano comunque a preferire sempre la versione classica, con canditi o senza. Tra le varianti di quest’anno, però, ottimi sono i panettoni al gusto di mela annurca e cannella, di marroni piemontesi, di fichi e noci, ma soprattutto di mandarino tardivo di Ciaculli. Tardivo perché la sua maturazione è posteriore alle varietà più comuni, di Ciaculli perché è in questa frazione di Palermo che cresce questa prelibatezza dalla buccia sottile, dal forte aroma e dal contenuto zuccherino, connubi che lo hanno reso negli anni presidio Slow Food.
Nel panettone il mandarino si ritrova in granelle e sottoforma di spalmabile artigianale di produzione Cutolo, mixato assieme alle mandorle. Dall’impasto al confezionamento, il panettone per essere pronto richiede circa 3 giorni di tempo, oltre che cura e attenzione continue. Tre elementi fondanti lo spirito di ogni tavola imbandita a Natale che si rispetti. Accanto alla compagnia.
Assieme al panettone, infatti, ritroviamo la produzione di tutti i dolci della tradizione della pasticceria napoletana come mustaccioli, raffaioli, sciuscelle, struffoli, carrube, susamielli, divino amore e il dolce natalizio per eccellenza che si compone di uvetta, frutta e fichi secchi, la sintesi di tutti i sapori del Natale. Quelli tipici che si sposano armoniosamente con quelli nuovi, grazie ad un giusto equilibrio di gusti che solo l’arte e un’esperienza di lunga data come quella della pasticceria Cutolo può rendere.
Dai un'occhiata anche a:
- Gerbera, la nuova gelateria di Caserta dove arte, gusto e natura si incontrano
- La Pasticceria La Ruota compie 50 anni
- Sciú Sciú: Il bignè si fa cubo, la pasticceria diventa arte
- Pasticceria Galiero: meta del babà a Secondigliano
- Pasticceria Casa Manfredi a Roma di Daniele Antonelli e Giorgia Proia
- Come riconoscere il vero gelato artigianale? Lo chiediamo a Giuseppe Cascella
- La colazione come nuovo aperitivo: il sogno di Giovanna e la sua Nunù a Pomigliano d’Arco
- 3 gufetti sul comò, la biscotteria artigianale che protegge l’identità del centro storico di Napoli