Ristorante “Canto delle Sirene” ad Acitrezza: il ritorno alla trattoria di mare

di Francesco Raguni

Affacciato sul mare di Aci Trezza, in via Lungomare Dei Ciclopi, si trova il ristorante Canto delle Sirene. Quale nome migliore se non uno capace di riprendere la tradizione omerica che vive tra gli scogli di questo paese, ancor prima che Verga lo rendesse la terra dei Malavoglia. E infatti, si dice che i faraglioni siano degli spuntoni di roccia lanciati dall’accecato Polifemo per provare a colpire Nessuno (o meglio Ulisse!). Proprio in questo spazio sorge il Grand Hotel Faraglioni, struttura che accoglie il ristorante sopra citato (e non solo). L’albergo in questione è provvisto di diversi locali dedicati all’accoglienza: il bar Itaca, il Faraglioni Restaurant (fine dining, ora in fase di rinnovamento), il ristorante Canto delle Sirene sopra citato e molto altro. Totalmente restaurato nel 2021, l’hotel ad oggi conta 50 camere doppie arredate con elementi di design contemporaneo, che poi si ritrovano in tutta la struttura.

Fiore all’occhiello del Grand Hotel Faraglioni è la terrazza sul mare di Trezza, la stessa dove si trovano i tavoli del ristorante Canto delle Sirene. Dietro i fornelli, troviamo chef Simone Strano, originario di Acireale con esperienze pregresse in Hotel di lusso e ristoranti stellati, ha trovato ad Aci Trezza terreno fertile dove mettere radici. Il suo approccio al pesce è totalizzante, infatti cerca di andare anche oltre la costa ionica. La volontà di chef Strano è di dare nuova forma – tramite il menù del ristorante Canto delle Sirene – al concetto di trattoria di mare: i piatti in carta punteranno alla semplicità e al sapore della tradizione marinara di Trezza.

Manifesto di questa idea è l’aperitivo, composto da diversi assaggi ittici e servito ai commensali come benvenuto della cucina. La bruschetta col pomodoro, il tonno scottato, la tartare di pesce bianco (dentice nel caso di spece) condita con olio, sale e pepe e – infine – il macco fritto. Preparazioni semplici e gustose, il cui obiettivo principale è la valorizzazione della materia prima. Altro punto importante di chef Strano è il rispetto della natura, in particolare nella sua declinazione della stagionalità. Così come gli ortaggi, anche i pesci hanno un periodo in cui si possono consumare rispettando l’ambiente. Non è un caso che gli piaccia raccontare che se non avesse fatto il cuoco, sarebbe stato un agricoltore.

Un altro piatto che certamente descrive al meglio la volontà del di chef Strano di portare al Canto delle Sirene la sua idea di trattoria di mare ha come protagonista le alici, pesce azzurro tipico del Mediterraneo.

Marinate e poi saltate, vengono servite con pane “cafone” e una emulsione di olio, limone, aglio e peperoncino. Piatto gustoso, dove il limone e il peperoncino amplificano i sapori presenti, molto divertente da gustare. Con una portata simile, l’abbinamento territoriale è una carta vincente: per gli amanti dei vini spumanti, la wine list contempla diverse bollicine etnee tra cui il Murgo Brut; per chi invece preferisce i fermi, si può optare tra diversi Etna Bianchi, come l’Etna Bianco DOC Superiore di Barone di Villagrande, o altre referenze siciliane al di fuori del Vulcano, tra cui le etichette firmate Barraco e De Bartoli.

In linea di continuità con questo piatto, troviamo la linguina aglio, olio, peperoncino e bottarga di tonno. Primo della tradizione, elemento che per chef Strano risulta essere di fondamentale importanza. “Il futuro altro non è se non il presente che impara dal passato. Quindi, come si possono creare grandi piatti se non si conoscono la propria storia e la propria tradizione?” afferma. E anche in questo caso la presenza di una componente agrumata, quale la buccia di lime grattugiata, rende il piatto godibile. Più colorati e particolari, invece, i secondi, tra cui spicca il pesce bandiera (o pesce spatola): prodotto ittico poco valorizzato, in questo caso panato con un mix di erbe aromatiche e cotto al forno per essere servito in un guazzetto di acqua di pomodoro.

Una preparazione dai sapori mediterranei, in cui pomodoro e basilico non entrano in conflitto con la delicatezza della carne bianca del pesce bandiera. Da mangiare al cucchiaio, così come la zuppa di fragole con cui si può concludere il pasto: rossa anch’essa, viene servita con zucchero petacrispy e gelato al fiordilatte. Naturalmente, anche qui la carta dei vini consente di giocare con gli abbinamenti e passare ad un rosato, per abbinarlo ad un secondo in cui il pomodoro chiama necessariamente un vino differente dal bianco, o ad un marsala, per un’ultima coccola dopo il dessert.

Così basta davvero poco per ritrovare tra le vie e il mare che Verga descriveva come brontolone e “di tutti quelli che lo sanno ascoltare” i sapori della tradizione marinara siciliana.

Ristorante Canto delle Sirene (Grand Hotel Faraglioni)
Via Lungomare dei Ciclopi n. 115, Acitrezza (Catania)
Orari: aperto a cena dal lunedì alla domenica, dalle 19:00 alle 23:00 (chiuso il martedì)


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