San Gennà…Un dolce per San Gennaro 2025: vince Alessandra Bernardini con Pucundria – Il miracolo è nel ritorno

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Carmen Autuori

Settembre è notoriamente il mese delle ripartenze, un nuovo inizio anche per la pasticceria che nei mesi più caldi ha ceduto, almeno in parte, la scena alla gelateria. Ma settembre è diventato anche un appuntamento fisso per i napoletani – e non solo – con il contest San Genna’… Un dolce per San Gennaro by Mulino Caputo ideato da Dieffe Comunicazione di Carmen Davolo e Daniela Marrapese.

In una location di eccellenza –  il Roof Garden dell’Hotel Mediterraneo – quest’anno l’ottava edizione del concorso, nato per colmare un vuoto nella ricca tradizione pasticcera italiana e partenopea, nella quale mancava un dolce dedicato espressamente al Santo patrono napoletano, ha visto la partecipazione di otto concorrenti, per la maggior parte giovani di grande talento, le cui creazioni sono non solo un omaggio al santo, ma anche alla città, al suo fascino eterno oltre che un’occasione di confronto e di crescita professionale.

Ad aggiudicarsi il primo posto quest’anno è stata Alessandra Bernardini, giovanissima ma con una carriera di tutto rispetto alle spalle: la Chocolate Academy di Milano, stage presso Emanuele Forcone campione del mondo di pasticceria e attualmente in forza presso DavPastryLab di Albano Sant’Alessandro, in provincia di Bergamo.

La sua monoporzione “Pucundria – Il miracolo è nel ritorno” è un dolce di grande eleganza sia gustativa che visiva: sfoglia di cioccolato che rappresenta la Mitra di San Gennaro, sulla quale ha disegnato il rosone del Duomo di Milano, con il desiderio di fondere i simboli delle due città. La composizione prevede una financier all’amarena, realizzata con la farina Frolla di Mulino Caputo, diplomatica al limone e vaniglia tostata, confettura di limone e fiori d’arancio, croccantino alla mandorla e coulis di amarena.

Il dolce, dal nome insolito e letteralmente intraducibile in italiano, è stato pensato per esprimere un sentimento che oscilla tra la malinconia e la nostalgia.

Pucundria è dedicato a tutti i ‘fuorisede’, come me, rappresenta quel sentimento di appartenenza che ogni ragazzo custodisce quando lascia casa. Un po’ malinconico come concetto, ma molto autentico. Benché sia felice di lavorare a Bergamo, spero di tornare presto a casa e sogno di aprire una pasticceria tutta mia“. Spiega, non senza commozione la giovane pastry chef che porta a casa mille euro, mille chilogrammi di farina Caputo e un riconoscimento della Santorè, azienda specializzata nella produzione di frutta candita e frutta secca.

La giuria composta da Sal De Riso, Sabatino Sirica, Gennaro Esposito e Antimo Caputo, Ceo di Mulino Caputo e promotore della kermesse ha dichiarato la non piccola difficoltà nel decretare il dolce vincitore, dato l’altissimo livello di tutte le proposte, frutto di ricerca, passione e grandissima professionalità dei giovani concorrenti.

Guglielmo Cavezza del Mommy Cafè di Cicciano, ha presentato ‘Stregati da San Gennaro’: una pasta frolla con crema al liquore Strega, a ricordare gli anni in cui il santo è stato vescovo di Benevento, biscotto morbido alla nocciola e amarena.

Giuseppe Cristofaro della Pasticceria Raffaele Barbato di Frattaminore, con il suo ‘Oro di San Gennaro’, una pasta brioche con crema di bufala aromatizzata allo zafferano e cremoso alle ciliegie. Un dolce da passeggio che, grazie alla elegante box, si presta anche ad essere un’originale idea regalo.

Benedetta D’Antuono, della Piccola Pasticceria artistica Cake Art di Sorrento, ha proposto ‘Tesoro di Napoli‘: una tartelletta di pasta frolla alle nocciole, con coulis di amarene, lemon curd con limoni di Sorrento e glassa a specchio a base di purea di amarena e cioccolato bianco. Di grande impatto la presentazione pensata come una vera e propria ampolla realizzata in pasta frolla, ritagliata con stampi disegnati dalla stessa Benedetta, la cui passione oltre alla pasticceria è la pittura.

Angelo Guarino, pastry chef de La Corte degli Dei di Palazzo Acampora, ad Agerola, è arrivato in finale con ‘San Gennà… penzace tu‘, una tartelletta di pasta frolla, con lamponi e crema di mandorle, mousse di yogurt glassato al lampone, bignè con cremoso al té matcha e craquelin al cioccolato.

Andrea Marano, del Victor Lab di Riccione, ha presentato alla giuria ‘Sangue e lava’: una roccia di cioccolato al latte modellata a mano, con crumble alla liquirizia, chantilly al Dulcey e inserto all’amarena. Il dolce ha voluto ricordare il miracolo del santo che, nel Seicento, ferma la lava mentre l’inserto all’amarena non solo la liquefazione, ma anche il divenire continuo della città che non è mai uguale a sé stessa.

Bruno Merlonghi, primo pasticcere presso l’Aloha Eventi di Bacoli, ha presentato ‘A Speranza’, una financier rivestita con bavarese yuzu e basilico, rifinita con gel e composta di ciliegie. Il dolce è il simbolo del miracolo di San Gennaro, ma anche della speranza che è uno dei sentimenti più diffusi tra il popolo partenopeo.

<<Dalla prima edizione ad oggi sono più di sessanta i dolci dedicati al nostro San Gennaro – dichiara soddisfatto Antimo Caputo – grazie al talento e alla straordinaria creatività dei tanti giovani che hanno partecipato nel corso degli anni. Partendo da una grande scuola di pasticceria come quella partenopea, ognuno di loro ha saputo innovare senza mai trascurare la tradizione che vuol dire radici e appartenenza. L’appuntamento del 2026 sarà particolarmente importante: a sfidarsi saranno i vincitori delle manifestazioni precedenti per decretare il “Dolce prodigioso” per eccellenza, quello che rappresenterà San Gennaro nella pasticceria napoletana e, quindi, nazionale>>.


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