
di Marco Contursi
La piazzetta di San Marco di Castellabate mi è sempre piaciuta, come pure pranzare su questa terrazza, anche se ci mancavo da quasi 10 anni. Ma la famiglia Durazzo è qui, oggi come allora, sempre pronta ad accoglierti con un sorriso e con una gentilezza sincera, sia tu un cliente storico o un avventore della prima sera.
Questa è la vera gestione familiare, quella che ha reso le trattorie italiane, luoghi dove non andavi solo per mangiare ma per sentirti, a casa e di casa. I prezzi, non sono più da osteria, guardando la vecchia recensione siamo passati da 35 a 50-60 euro, ma sono trascorsi 10 anni e la qualità della proposta è ulteriormente salita, come pure cura e dettagli delle preparazioni.
Il tramonto e una bottiglia di Kratos, uno dei primi bianchi cilentani che ho amato, ci accompagnano in questo inizio pasto che si apre con ricciola e allitterato crudi e delle squisite polpette di pesce con maionese ai capperi preparata da Maria Rossi, cognata di Enzo (patron del locale), e regina della cucina insieme alla sorella Rosalba, alla nipote Imma, un tempo in sala e oggi ai fornelli ( ha lasciato al fratello Fabio il compito di affiancare papà Enzo in sala) e a Vincenzo Durazzo, che spezza con la sua presenza il monopolio femminile in cucina.
Tutto molto buono e soprattutto fresco, la maionese è sfiziosissima e il menù cambia in base al pescato giornaliero locale. No, non è la solita frase fatta ma pura verità, frutto di 40 anni di rapporti stretti di Enzo coi pescatori della zona.
Qui, per capirci, il pesce si compra intero, anche quelli grandi, Maria li sfascia e con la buzzonaglia realizza queste gustosissime polpette e alcuni primi piatti. Non si butta niente, come nelle case dei pescatori.
I primi uniscono materia prima di qualità ed estro misurato, buoni e piacioni i vermicelli burro e alici, realizzati con alici locali messe sotto sale da Maria. Sono piccole ma assai gustose. Bellissimi a vedersi e buonissimi i paccheri con melenzane, burrata e crema di pomodori arrosto. Un tocco di innovazione che non ti aspetti ma che risulta assai gradevole.
C’è un bel freschetto stasera, la compagnia è piacevole, il cibo buono. Si sta bene su questa terrazza.
“Mi hanno portato delle “seccetedde” vive oggi pomeriggio, ve ne friggo due?” fa Imma, “Pure quattro” rispondo io, che davanti ad un sorriso muliebre non so dire di no……o forse dinanzi ad una fritturina di seppioline fresche, fragrante e calda?…..Vabbè, dettagli, l’importante che mi sono consolato e ho terminato le ultime due dita di Kratos nel bicchiere.
Un dolcino non può mancare e qui si va sul tradizionale: tortino caldo al cioccolato con crema pasticciera appena fatta (ottimo, ottima), e catalana, rifinita a tavola da Fabio con una scenografica caramellizzazione live.
Conto tra i 50 e i 60 euro scegliendo 3 piatti dal menù, in linea con la qualità dell’offerta, e finanche economico rispetto ad alcune tavole di mare della zona.
Sorrisi, gentilezza e venticello, inclusi nel prezzo, naturalmente.
p.s. Diamo lustro al nostro dialetto, la versione con la E di melanzana, ossia melenzana, diffusa al sud, è la versione più antica di questa parola di cui si ha documento, col femminile singolare melençana (“colore de la melençana”), che compare due volte in un volgarizzamento padovano di fine Trecento di un trattato di medicina.
Ristorante K
Piazza Comunale San Marco di Castellabate
Tel 0974.966394
Sempre aperto a pranzo e a cena, tranne lunedi a pranzo
Scheda dell’11 agosto 2016
San Marco di Castellabate, ristorante K: dedicato ad Ancel Keys
di Marco Contursi
Ristorante K: della “dieta mediterranea” oggi tutti ne parlano e si riempiono la bocca, ristoratori, politici, tour operator. Qui a San Marco di Castellabate, c’è però una persona che nel lontano 1978 ci credeva così tanto, seppur giovanissimo, da intitolare il suo bar al padre della famosa dieta Ancel Keys, ma temendo si arrabbiasse per aver avuto un bar dedicato, lo chiamò solo con la sua iniziale, bar K. Parlo di Vincenzo Durazzo, cilentano duro e puro, uno per capirci che insegna ai turisti stranieri a suggere le teste dei gamberoni, perché il “sapore del mare è tutto qui”. Ma dopo pochi anni si rese conto che un bar non bastava per trasmettere il suo messaggio sulla corretta alimentazione e sullo stile di vita così salutare, ed ecco che con l’aiuto della moglie Rosalba il bar diventò ristorante, Ristorante K. Oggi a gestirlo anche la figlia Imma e il figlio Fabio che col padre curano la sala.
Il posto è delizioso, una fresca balconata sulla piazzetta di san Marco, circondati da tanti fiori colorati. Il mare locale fornisce il pesce, mentre l’orto di famiglia garantisce verdure fragranti e profumate.
Ottime le alici maruzzella (dalla forma che assumono le alici a piatto finito che ricorda le chiocciole), ricetta antica e quasi mai proposta qui nel cilento, fragrante il polpo all’insalata. Imperdibile ma bisogna prenotarla, la zuppa di pesce misto, degna della migliore natura morta del Recco.
La pasta con le alici è un trionfo di cilentanità ma qui si viene pure per le fantastiche triglie rosse di Licosa, carnose e saporite. Alla brace, al forno, in padella, l’unico limite che avrete è la fantasia della Chef e la capienza del vostro pancino.
Il vino non poteva che parlare cilentano, Maffini, San Salvatore, Polito, aziende eccellenti anche se mi chiedo come mai ci siano ancora locali di eccellenza che non hanno la Matta di Casebianche nelle loro carte. Vino cilentanissimo e delizioso su tutta al cucina di mare locale, soprattutto le fragranti fritture. Si chiude con dolci casalinghi, qualche infuso e magari la piazzetta che si arrossa al tramonto. Il vero segreto della dieta mediterranea è anche questo: l’olio, il pesce, le verdure……ok d’accordo, ma soprattutto vivere qui.
Prezzo medio 35 euro.
Ristorante K
Piazza Comunale San Marco di Castellabate
Tel 0974.966394
Sempre aperto a pranzo e a cena
Ferie in inverno
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