Sciampagna con Acqua di Mare di Sorbillo e Peppe Pagano

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Gino Sorbillo con la Sciampagna

Nasce la “Sciampagna con Acqua di Mare”, lo “Champagne” partenopeo! Una idea commerciale che si basa su un guisto molto diffuso a Napoli e di cui si parla poco: il bianco frizzantino.

L’idea è Gino Sorbillo e Peppe Pagano dell’omonima cantina che hanno pensato di mettere acqua di mare nello spumante metodo charmat Don Andrea Santacosta

L’idea nasce dalla voglia di onorare la canzone napoletana “Spusarizio è Marenaro” (matrimonio di un marinaio) di Di Domenico – Marigliano del 1967 interpretata anche da Mario Merola.

Il testo racconta appunto del matrimonio di un giovane marinaio napoletano che, non potendosi permettere il famoso e costoso Champagne francese, brinda e festeggia ugualmente con acqua di mare. Ecco il dettaglio del testo della canzone : “E pè Sciampagna ce sta l’Acqua ‘e Mare”.

Si tratta di un metodo charmat (ossia la rifermentazione delle uve in autoclave) realizzato a Treviso da uve Fiano e Chardonnay al 50 per cento a cui è stato aggiunto un tre per cento di acqua di mare, un prodotto abbastanza costoso (parliamo di 2 euro al litro circa), durante il processo di spumantizzazione.

Nel bicchiere c’è maggiore sapidità, caratteristica che lop rende molto abbinabile. In commercio a circa 15 euro dal 6 agosto.

“Ho brevettato -spiega Sorbillo – il nome “Sciampagna” (Champagne in dialetto) così resta una creazione tutta napoletana con cui napoletani e non possono festeggiare con un prodotto di grande qualità i momenti più importanti della vita senza essere costretti a spendere troppo”.

Avrà successo? E soprattutto quelli dello Champagne lasceranno passare la cosa in silenzio?

“Abbiamo fatto le nostre verifiche legali – dicono Sorbillo e Peppe Pagano – e siamo tranwuilli perché abbiamo rispettato la legge. Vedremo cosa succederà”.

 


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