Frazione Ponte – località Badevisco
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Questo è il luogo dove crescono le olive del vulcano spento. Nessuna alchimia dietro la ricchezza dell’azienda Badevisco che custodisce il segreto della dop terre Aurunche. Appena adagiata alle pendici del Roccamonfina, dalle finestre del palazzotto del Settecento, volto antico della tenuta di recente ristrutturato, si gode un invidiabile spettacolo naturale. La guida ai “migliori oli del mondo di qualità accertata”, curata da Marco Orreggia presentata a Roma nel dicembre 2005, ha premiato questa azienda come la migliore nel rapporto tra qualità e prezzo. Nello stesso anno è entrata a pieno titolo nella top 15 dell’Ercole Olivario. Il proprietario, Franco Cassetta, è anche presidente del consorzio di promozione della dop. Da sei anni convertita al biologico con certificazione Aiab, non è la prima volta che questo extravergine ottiene importanti riconoscimenti. Nel 2003 si era già classificato come finalista al Bioil di Bari. Visitata dalle telecamere di Linea Verde, Badevisco è stata la prima, nel casertano, a puntare sulla qualità. Ha ottenuto menzioni dalla rivista Cucina e Vini e dal Gambero Rosso. Dotata di sala degustazione, punto vendita e area pic-nic si producono anche olive in salamoia, conciate e patè. Aderente al circuito Coldiretti “masserie didattiche”, Badevisco presto si affiancherà ai percorsi delle “strade del vino” per la sezione “prodotti tipici”. Interessato ai mercati internazionali il presidente Cassetta ha indirizzato una parte delle vendite sulla Francia e la Germania. L’olio è un fruttato medio, prodotto anche nelle monocultivar Sessana e Itrana.
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