Non è affatto raro, quando giriamo nel nostro Sud tra campi e vigneti, di doverci fermare e aspettare il passaggio di un gregge. Dove c’è lo spazio i nomadi impongono le loro regole, inconcepibili in città.
Eppure è molto più stupido aspettare il verde di un semaforo per molti minuti al giorno.
Non è finita la battaglia tra nomadi e stanziali.
Questa estate i pastori sardi a migliaia hanno bloccato Olbia, costringendo a ricchi e poveri in vacanza a modificare i loro piani.
Oggi migliaia di pecore attraversano il centro di Madrid nel tradizionale rito della transumanza. I pastori con questa manifestazione annuale mirano a difendere il diritto di continuare a utilizzare l’antico percorso per la migrazione degli ovini: circa 76mila miglia, mica un pista ciclabile.
Non siamo catastrofisti o apocalittici, ma forse questa corsa forsennata iniziata dai nostri nonni è vicina al capolinea, c’è musica da riconsiderare e voci ancestrali da ascoltare e rispettare. Niente può crescere all’infinito e la soluzione alla crisi non può essere sempre e comunque nell’aumento dei consumi.
Pensieri sparsi, nulla più.
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