Soldera, arrestato un dipendente. Intervengono sindaco Consorzio del Brunello

Pubblicato in: News dalle Aziende e dagli Enti

Avrebbe agito per vendetta il romano Andrea D. G., 39 anni, l’ex
dipendente dell’azienda vinicola Case Basse di Montalcino, di proprietà della famiglia Soldera, arrestato ieri sera con l’accusa di aver fatto finire nelle fogne 600 ettolitri di Brunello prodotto dalla stessa impresa per cui aveva lavorato. Secondo le indagini dei carabinieri di Siena e di Montalcino, coordinate dalla Procura di Siena, è stato lui a versare nelle fogne 626 ettolitri di vino destinato a diventare pregiato Brunello (annate 2007-2012).

L’atto vandalico sarebbe stato effettuato per vendetta, dopo essere stato licenziato da Gianfranco Soldera. Il reato contestato è quello di sabotaggio. Niente mafia, dunque, nè vendetta tra produttori
di Brunello, come era stato ventilato.(Ansa)

 

COMMENTO DEL SINDACO DI MONTALCINO

 

E DEL CONSORZIO DEL BRUNELLO DI MONTALCINO

 

SUI RISULTATI DELL’INDAGINE PER I DANNI ALL’AZIENDA CASE BASSE

 

 

In merito alle indagini sull’atto vandalico che ha colpito duramente Gianfranco Soldera e l’Azienda Case Basse, il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli e il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci – a nome di tutto il Consiglio di Amministrazione del Consorzio – sottolineano come “ad oggi le evidenze presentate dalle forze dell’ordine confermano quanto già espresso dal Consorzio e dai rappresentanti istituzionali della comunità montalcinese e cioè che si sia trattato di un atto vile ed inqualificabile totalmente estraneo alla cultura ed ai valori del territorio montalcinese che a sua volta ne è stato vittima indiretta in quanto colpendo una delle sue eccellenze più conosciute di fatto ha danneggiato tutto il sistema dei produttori”.

 

 

Ciò – prosegue Bindocci – mi porta anche a ribadire la nostra condanna di coloro che, a vario titolo, in modo cosciente e del tutto arbitrario, hanno voluto ricondurre quanto accaduto ad ipotesi criminali o vendette tra produttori, danneggiando consapevolmente l’immagine di Montalcino e, con essa, di uno dei più prestigiosi prodotti del Made in Italy nel mondo”.

 

 

Per il sindaco Franceschelli e il Presidente Bindocci “questo ovviamente non diminuisce la gravità della vicenda che, al di là di letture fantasiose e strumentali di cui nelle sedi opportune si chiederà conto, rimane un atto inaccettabile che ha colpito duramente un produttore stimato e conosciuto come Gianfranco Soldera, cui confermiamo tutta la solidarietà dei produttori, solidarietà che da sempre rappresenta un grande valore di questo territorio”.

 

 

Desideriamo infine ringraziare le forze dell’ordine – concludono – per la celerità e competenza con cui hanno portato a termine le indagini, dissipando così ogni lettura tendenziosa dei fatti e ridando serenità al territorio che da sempre presidiano con grande efficienza”.


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version