
di Antonella D’Avanzo
Un progetto sostenibile, a basso impatto ambientale e a forte vocazione familiare dove i punti cardine sono il rispetto della tradizione e l’efficienza industriale, con sede produttiva nel comune di Teano (Caserta), territorio situato ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina, area a pochi chilometri dall’Autostrada del Sole, appartenente a quello che è il sistema di produzione a Denominazione di Origine Protetta (DOP) della mozzarella di bufala campana. È Sorì, azienda casearia bufalina con la conduzione attuale dei fratelli Gaetano e Antonello Sorrentino, che ha raggiunto un significativo traguardo sia sotto profilo occupazionale valorizzando soprattutto le relazioni umane con un organico di settantacinque collaboratori impegnati nei diversi settori di lavorazione, sia per il fatturato annuo che si aggira intorno ai cinquanta milioni di euro, di cui il 65% è destinato all’estero (Europa, U.S.A., Medio Oriente) e il 35% al territorio italiano: numeri, competenze ed alto profilo qualitativo che portano ad essere, la famiglia Sorrentino, tra i principali produttori di mozzarella di bufala campana ed i primi a mettere sul mercato il fior di latte dell’Appennino Campano.
Una visione aziendale fortemente legata al contesto naturale del luogo in cui si trova, visto che sorge nell’area protetta del vulcano, dove a svolgere un ruolo fondamentale rendendo unici tutti i formaggi a pasta filata, insieme al latte è l’acqua di sorgente microbiologicamente pura derivante proprio dall’antichissimo cratere che oggi manifesta la sua attività attraverso sorgenti termali di acque oligominerali e movimenti sismici.
È un’azienda che investe anche in tecnologia soprattutto per migliorare il prodotto non perdendo però di vista la genuinità e i valori tradizionali con un controllo diretto di tutte le materie prime, tra cui il latte bufalino acquistato da aziende zootecniche bufaline della provincia di Caserta e del basso Lazio, questo a conferma della valorizzazione dell’economia locale e a difesa dell’identità del gusto.
“La storia arriva da lontano – ci spiegano Antonello e Gaetano Sorrentino – infatti parte poco dopo l’Unità d’Italia con l’apertura di un laboratorio artigianale fondato da Giuseppe Sorrentino nel 1868 e dopo alcuni decenni, fu avviata nell’antica Porta Capuana, centro commerciale della città di Napoli, una piccola struttura distributiva dei prodotti caseari di propria produzione. Dal secondo dopoguerra, invece furono gettate le basi per la creazione di una grande azienda casearia, di produzione e distribuzione. Noi, continuano i due fratelli – arriviamo nel 1990 quando iniziarono gli investimenti nel Parco Regionale di Roccamonfina che porteranno alla nascita, nel giugno del 2001, di quella che è con orgoglio e dedizione la nostra azienda oggi”.
A rafforzare e a completare l’aspetto green di Sorì, sono l’impianto proprio di energia elettrica a servizio degli impianti di produzione a vapore e del freddo ed il lancio di un nuovo packaging riciclabile o compostabile che darà al consumatore un prodotto premium partendo proprio dalla sostenibilità.
Dai un'occhiata anche a:
- L’uovo gigante di Gay Odin per i 2500 anni di Napoli
- Antica Dimora ai Lecci, Poderi Bosco – dalla vigna al sogno
- Guida ai Migliori Beach Club d’Italia da non perdere questa estate
- Le colombe di Catello di Maio sono un po’ “Lazzarelle”- tra gusto, artigianalità e solidarietà
- L’azienda San Salvatore a “Boss in Incognito”, appuntamento con Elettra Lamborghini su Rai2
- Viaggio in Calabria: i musei d’impresa di SudHeritage
- Spaghetti all’Assassina, la ricetta e otto locali di Bari dove mangiarla alla grande
- A Polignano il tradizionale Sporcamuss dolce in chiave salata