di Fabrizio Scarpato
Un Cinque Terre che tende all’oro e al giallo, gli archi che rigano il bicchiere a ricordare spessore e una qual certa lentezza. La stessa del passo assorto lungo il sentiero 8b, quello che congiunge il Santuario di Reggio, che sovrasta Vernazza, con il Termine, a due passi dalla Madonna di Soviore, sopra Monterosso. Circa 500 metri di altitudine, il mare è una tavola blu lontana, mossa da brezze salate: lo senti lungo il tratturo, magari qualche refolo profuma anche di ananasso, col braccio sposti rami di ginestre, al naso la pungenza di cespi di rosmarino. Non ho metafore pronte per raccontare il finale del sorso che sa di cedro e limoni: è lunghissimo, e forse vuol rammentare la fatica, aspra, che sempre si nasconde dietro una bottiglia di queste parti
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