PATERNOSTER
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Questo anno horribilis, parliamo del 2002, non è affatto da buttare per i rossi base delle grandi aziende. Alcune hanno rinunciato a produrre i loro top wine e il risultato è l’attenzione maggiore al prodotto-utilitaria, con buona soddisfazione di chi cerca vini di qualità a prezzi accettabili. Già abbiamo avuto modo di parlare, ad esempio, dell’Irpinia rosso di Mastroberardino: adesso tocca all’Aglianico base della più conosciuta azienda lucana, per lunghi anni vessillo dell’enologia del Vulture prima della nascita di tante belle aziende. In primo luogo il colore, abbastanza concentrato, rosso rubino carico, vivace. Al naso i sentori di sempre, quelli tradizionali regalati dalle botti grandi che non sono aggressive con il frutto, molto opportune in questa annata così difficile in campagna. In bocca la beva è ben sostenuta dalla freschezza, tipica dell’aglianico: l’impressione complessiva è quella di un vino elegante, forse non eccessivaente longevo anche se non è difficile prevedere una buona evoluzione nell’arco dei prossimi cinque, sei anni. Come riflessione politica possiamo sostenere che Synthesi conferma la grande qualità del prodotto base lucano, risultato di una tradizione sicuramente consolidata negli anni, arricchita dalle nuove tecniche di cantina. Lo abbiamo bevuto su un fusillo al ragù arricchito dal cacioricotta cilentano e ne siamo stati più che soddisfatti. Bene su tutte le carni alla brace.
Sede a Barile. Via Nazionale 86. Tel.0972.770224, fax 0972.770658. www.paternostervini.it. Enologo: Sergio Paternoster. Ettari: 10 di proprietà e 10 in fitto. Bottiglie prodotte:150.000. Vitigni: aglianico, moscato, fiano.
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