di Ornella Buzzone
L’Irpinia in autunno è un respiro pieno. Le colline si accendono di rosso, giallo e arancio, i vigneti sembrano tessuti di seta stesi al sole e i borghi si arrampicano tra le curve morbide del paesaggio, sospesi in un silenzio che non è vuoto ma pura armonia. È un territorio che accoglie e incanta, e che in questo periodo dell’anno diventa una vera esperienza sensoriale. È in questo scenario vibrante che inizia il mio viaggio alla Tenuta del Meriggio, a Montemiletto, una realtà vitivinicola che custodisce un’anima fatta di famiglia, visione e profondo rispetto per la terra.
La storia della Tenuta affascina perché nasce da un gesto semplice: l’acquisto di una casa di campagna pensata per trascorrere weekend tranquilli lontano dal caos cittadino. Ma quel luogo circondato da vigne e silenzio ha risvegliato qualcosa di più grande. Nel 2010 Nuzia Guerriero e Bruno Pizza decidono di trasformare quella casa in un progetto concreto, dando vita a una cantina che oggi rappresenta una delle realtà più dinamiche e identitarie dell’Irpinia. Una passione che ha trovato continuità nella figura di Emilia, la figlia, oggi cuore pulsante della comunicazione e dell’accoglienza aziendale.
Accanto alla famiglia prende forma una visione chiara: coltivare la terra con rispetto, raccontare il territorio attraverso il vino e preservare un legame autentico con l’Irpinia, terra di grandi vitigni e straordinarie sfumature geologiche. Quando arrivo alla Tenuta, il colpo d’occhio è immediato: i filari sono un mosaico di colori caldi, il sole illumina la campagna e sembra quasi che il paesaggio respiri insieme alle stagioni. Emilia mi accoglie con un sorriso e mi invita a salire su una piccola macchina agricola. Da qui inizia la nostra esplorazione tra i vigneti, un percorso che la Tenuta offre a chi desidera vivere una wine experience autentica, dove si impara osservando, ascoltando e soprattutto immergendosi nel territorio.
I vigneti della Tenuta si snodano tra gli storici areali irpini. Comprendono circa venticinque ettari distribuiti tra Montemiletto, Taurasi, Tufo, Santa Paolina, Paternopoli, Pietradefusi, Candida e Montefalcione. Ogni parcella è impiantata in territori vocati alla varietà autoctona lì coltivata, secondo i principi della difesa integrata che protegge la biodiversità e mantiene il naturale equilibrio della vite. Durante il nostro tour Emilia mi mostra come cambiano i terreni da una zona all’altra, dalle marne sulfuree del Greco ai pendii ventilati dove il Fiano mostra finezza, fino ai suoli più profondi e strutturati che accolgono l’Aglianico. È un viaggio nella biodiversità irpina, una lezione che non nasce sui libri ma direttamente dal paesaggio.
Alla base della filosofia produttiva della Tenuta del Meriggio c’è la convinzione che la qualità nasca in vigna. L’azienda utilizza esclusivamente le uve provenienti daipropri vigneti, valorizzandone al massimo il potenziale e rispettando l’identità dei singoli suoli. Il rispetto del terroir, inteso come equilibrio tra pedoclimi, vitigni autoctoni, tecniche colturali aggiornate e intervento umano calibrato, guida ogni fase del lavoro. La mano dell’uomo dialoga con la natura attraverso pratiche agronomiche attente e tramite l’uso di moderne tecniche di vinificazione unite a metodi tradizionali di affinamento.
La cantina è il cuore moderno del progetto ed è stata costruita seguendo criteri di sostenibilità ambientale. La produzione di energia elettrica e acqua calda è garantita da pannelli fotovoltaici e termici, mentre l’acqua piovana viene raccolta in un lago artificiale che funge da serbatoio naturale. In questo bacino confluiscono anche le acque reflue, purificate grazie a un impianto di fitodepurazione che utilizza la forza filtrante delle piante. La sala di vinificazione è dotata di impianti innovativi e contenitori in acciaio inox termoregolati, che consentono un controllo preciso dei processi fermentativi e permettono ai vini di esprimere al meglio le loro caratteristiche varietali.
La bottaia, situata nella parte interrata della struttura, è uno spazio dove il tempo scorre lento. Ricoperta da un tetto verde che isola termicamente e affiancata da una parete costantemente bagnata dall’acqua che filtra dal terreno, mantiene un’umidità naturale ideale per l’affinamento. Il silenzio, la temperatura stabile e l’assenza di vibrazioni permettono ai vini di maturare nelle grandi botti di rovere e nei tonneaux, seguendo ritmi che rispettano profondamente la tradizione irpina.
I vini della Tenuta sono organizzati in tre linee. La linea classica rappresenta il volto più sincero dell’Irpinia, con un Greco di Tufo minerale e vibrante, un Fiano elegante e capace di evoluzione, un Campi Taurasini dinamico e piacevole, un Aglianico vigoroso e un Taurasi che esprime equilibrio e profondità. La Linea dei Colli nasce con l’obiettivo di proporre selezioni che rappresentino la migliore espressione dei vitigni irpini, offrendo interpretazioni raffinate provenienti da parcelle particolarmente vocate.
Completa la produzione la lineadegli spumanti, una bollicina fresca e versatile che ha aperto anche la mia degustazione con note vivaci e armoniche.
Rientriamo in azienda mentre il cielo si tinge di rosa e arancio. Un camino acceso ci accoglie nella sala degustazione e crea un’atmosfera calda e familiare. La degustazione inizia con la bollicina, perfetta con una frittatina di maccheroni e sorprendentemente delicata anche con formaggi freschi.
Proseguiamo con i bianchi della Tenuta, abbinati a una lasagnetta di verdure del territorio, e poi con i rossi, serviti insieme a salumi e formaggi irpini. Ogni calice racconta una storia diversa, una sfumatura del territorio, una sfida agronomica, un’idea di vino precisa.
Abbiamo degustato anche il rosé della Tenuta, un vino chiamato Nanni’, dedicato affettuosamente alla nonna di Emilia, che in famiglia veniva chiamata proprio così. Il Nanni’ è un irpinia rosato Doc fresco, gentile e profumato, capace di raccontare una storia familiare e insieme un territorio. Lo abbiamo abbinato a una bruschetta con pomodoro, un accostamento semplice ma perfetto, che valorizza la sua immediatezza e la sua piacevole sapidità.
La Tenuta del Meriggio non è solo una cantina ma un luogo dove si respira il ritmo dell’Irpinia. Qui è possibile visitare i vigneti, scoprire i suoli, ascoltare i racconti di Emilia, degustare i vini in abbinamento ai prodotti locali e vivere un contatto autentico con un’azienda che ha trasformato un sogno familiare in un percorso di identità e qualità. È un’esperienza che inizia con lo sguardo, passa dal cuore e si completa nel calice, un invito a conoscere l’Irpinia lasciandosi guidare dal vino e dalla passione di chi questa terra la vive ogni giorno.
Tenuta del Meriggio
Contrada Serra 79 81A
83038 Montemiletto AV Italia
info@tenutadelmeriggio.it
Tel 0825 962282
Mob 346 3060060
Per informazioni e prenotazioni della wine experience è possibile contattare direttamente la Tenuta tramite email o telefono.
Scheda del 9 agosto 2024
Tenuta del Meriggio a Montemiletto
TENUTA DEL MERIGGIO Montemiletto
Contrada Serra,81/a
Tel 0825.962282
www.tenutadelmeriggio.it
26,8 ettari sparsi in otto comuni.
Bottiglie prodotte: 50mila
Enologo: Carmine Valentino
Nel 2010, Bruno Pizza, originario di Nola e manager della Sanità, decide di dedicarsi alla viticultura e sceglie questa zona, una enclave chiamata ‘npietto a Serra tra quattro comuni (Montemiletto, Montefusco, Pietradefusi, Santa Paolina) perché qui abitava uno zio, il frate cappucino Padre Lorenzo. L’avventura parte con la casa circondata da tre ettari che poi si ampliano negli anni fino a formare uno spettacolare corpo unico dominato dalla cantina, resa agibile e accogliente. Con lui i suoi due figli, Saverio ed Emilia. I vigneti sono presenti negli areali delle tre docg: l’aglianico a Montemiletto, Paternopoli e Taurasi, il fiano a Candida e Montefalcione, il greco a Tufo e Santa Paolina. Nella zona rossa, sui 520 metri di altezza, è presente anche il pinot nero
I vini Prodotti
Vino Spumante da Coda di Volpe metodo Charmat, Coda di Volpe doc, Falanghina Campania igt Fiano di Avellino docg, Greco di Tufo docg, Colle delle Ginestre Fiano di Avellino Riserva docg, Colle dei Lauri Greco di Tufo docg, Aglianico Campania igp, Aglianico Irpinia doc, Aglianico Campi Taurasini doc, Taurasi docg, Taurasi riserva docg
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