Toh, Alain Ducasse in Costiera Amalfitana. Sempre a cena Da Lorenzo a Scala:-)

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Alain Ducasse ha spinto molto la classicità francese verso il Mediterraneo.
Forse molto di più di alcuni critici italiani dal palato troppo nordico o aspirante tale:-)

Alleggerimenti delle materie prime e dei grassi, delle preparazioni. La sua passione per i sapori del giacimento gastronomico italiano è inesauribile.
Lo ha dimostrato durante il suo recente soggiorno a Ravello, dove ha lasciato la buona cucina dell’Hotel Caruso solo per andare dalla Trattoria Da Lorenzo a Scala.

Dal totano imbottito alla praianese ai paccheri con lo scorfano, Ducasse ha voluto provare tutto il repertorio classico di Lorenzo. Questa cucina pomodorosa, olivicola, sapida, lo ha entusiasmato per molte sere, tanto da togliergli ogni altra curiosità.


Così due archi della mia esistenza si sono chiusi a cerchio. Da un lato la frequentazione giovanile della trattoria di Lorenzo nel cuore di Salerno insieme a Giò Marrazzo con tanti giornalisti in erba di cui parlo del post dedicato alla Trattoria da Lorenzo a Scala.

Dall’altro l’impegno nel settore enogastronomico.
Intervendo in un dibattito su Passione Gourmet mi sono lasciato prendere la mano dal gusto della battuta e ho affermato che l’unico ristorante del cuore è quello di mia madre.

In realtà, vedendo Lorenzo e la sua bella famiglia con il grande Ducasse, mi luccicano gli occhi pensando ai bei momenti e alla frenesia giovanile di quel periodo quando, poco più che ventenni, pensavamo di essere già navigati e rotti a tutte le esperienze.

Scrivo queste righe pensando a come i nemici della bellezza siano gli stessi di sempre. Allora imperava la camorra cutoliana che si giocava gli appalti del dopo terremoto, ieri hanno ucciso Angelo spezzando per sempre il sogno del Cilento.

Ma i nostri sogni continuano. Guardare questa foto mi regala energia e mi fa sentire fresco e ventenne:-)

 

 

Ps: un ringraziamento al collega di Repubblica Edoardo Scotti per queste immagini. Con lui sono e altri sono più di trent’anni che mangiamo purpetielli affogati, sapidi e pomodorosi, di Lorenzo:-)


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