Trento. Ristorante Il Libertino

Piazza Piedicastello 4/6
Tel. 0461 260085

www.ristoranteillibertino.com
Aperto sempre
Chiuso il martedì
Ferie variabili a luglio
Entro i 40 euro senza vino

di Tommaso Esposito

Appena al di là del Ponte San Lorenzo che lascia alle spalle i giardini di Piazza Dante.
C’era una volta una rivendita di carbone e proprio qui Luca Maurina insieme alla moglie Assunta ha pensato di aprire il ristorante.


Lui in sala, come da manuale.

E lei in cucina.

Lui grande conoscitore di vini.

Lei brava cuoca con un po’ di Puglia nel cuore.

Si sta bene d’estate anche all’interno.

Immagino meglio nelle altre stagioni.

Menu essenziale ma vario.

Non solo Trentino.

Ed è giusto così.

Ma io punto quassù.

Pani caldi e fragranti.

Gli antipasti.

Variazioni di affumicati del lago. La trota salmonata, la marmorata e il salmerino alpino su erbette aromatiche e crostini di pane.

Le cocottine son belle a vedersi. E buone in verità. Ottima la qualità del pesce e la sua lavorazione. Pro-fumate. E’ il caso di dire.

Di gusto la sardella di Mare in Sahor.


Infarinata è spadellata nell’olio e poi marinata con cipolla, aceto di mela, uvetta e pinoli.

Accanto una quenelle di polenta di mais Spin, una bella varietà di granturco coltivata appositamente in Valsugana.

A buon rendere, Luca, è un piatto, seppure in agrodolce, di buon equilibrio.

Mia moglie ha voluto i salumi.


Accontentata al meglio.

C’è lo speck trentino, la mortandela di Val Non, la luganega ( sulle cui origini lombarde, venete o lucane ancora si discetta).

E poi ci sono el tortelli di patate. Soltanto patate schiacciate insaporite con sale, burro e passate in padella.

Qua se non è buono il tubero, ma questo lo è, ci sta ben poco da dire.

Il primo.

Gnocchi  con trota affumicata e zucchine.


Succulenti. Buoni. Indovinato.

Avanzano i secondi.

Si assaggiano.

El tonco de pontesel  con polenta e crema di finferli.


Piatto tipico. El tonco è il sugo e pontesel il poggiolo.

Ha a che fare con la storia di un nonno affacciato alla finestra e di un brasato mangiato dai nipoti.

Non ci fu altro da fare che allungare il sugo, tonco, con farina e acqua.

Insomma nonostante questo imbroglio lo spezzatino, di manzo maiale e salsiccia, è saporito.

I finferli che qui abbondano sono anch’essi buoni.


E li ritrovo accanto al mio salmerino al tegame.


Di sostanza e va bene anche d’estate.

Ai dessert .

C’è un parfait al sambuco con ragout di fragole al moscato.


E c’è pure una crostata destrutturata con frutti di bosco.


Ho preferito il parfait.

Ah il vino.

Su tutto un bel Pinot Nero, recuperato in cantina tra le piccole vigne amate da Luca.

E’ Blauburgunder Pinot Nero Sud Tirolo Alto adige 2010.

Giovane e fresco. Livemente abboccato. E’ andato bene.

Come tutta la cena del resto.


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