Una Chef for Passion nella Salerno antica per parlare della nuova generazione di imprenditori under trenta

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Giovanna Fasanino

Una laurea in economia, un master, la scoperta della passione per la cucina e l’incontro con uno chef del sud della provincia di Salerno. Carmen Saviano e Raffaele Rossi messi insieme non fanno sessant’anni, ma hanno accettato una sfida difficile, in tempi di crisi, nel cuore di Salerno, proprio in nome della passione per la cucina e della loro gioventù. Mission che si coglie già nel nome scelto per il piccolo locale in via Portacatena a Salerno, Chef for passion, appunto, che colpisce per la bellissima cucina a vista – che non è solo una scelta di stile –  e la sobria allegria degli arredi.

Tutto in trasparenza per consentire lezioni di cucina con lo chef Raffaele Rossi e la padrona di casa, Carmen, “addetta” ai dolci, che ha voluto ospitare una tappa della manifestazione itinerante promossa da Coldiretti e Ilo,  “Colti e Mangiati”: una tappa che si è subito connotata di particolari, a cominciare dalla giovane età di uno dei produttori che ha aderito alla serata. Si tratta di Marco Rizzo, da Felitto, titolare di una azienda agricola dal nome assai particolare, “La Drupa e il Trione” ( oliva e asparago) produttore di olio tracciato e certificato, ma anche, appunto, di asparagi. Neanche Marco ha ancora compiuto trent’anni, ma la passione per la sua terra, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, ha fatto sì che una produzione di olio familiare divenisse una vera e propria realtà imprenditoriale agricola che produce un olio particolarmente “attraente” per il gusto e il profumo. Olio che ha accompagnato tutti i piatti proposti dai padroni di casa nel corso della serata, a cominciare dal pinzimonio unito ai finocchi dell’azienda Corrado che hanno dato una connotazione “chilometro zero” alla proposta di sushi vegetariano – con tanto di melanzane, carote e peperoni arrostiti – proposto per antipasto.

A seguire gnocchi di ricotta di pecora su vellutata di piselli e crudo di spigola; mezzi paccheri con pomodoro San Marzano, capperi, olive e dentice; turbante di sgombro ripieno di panzanella su fonduta di cipollotto e scarola saltata.

 

Le verdure dell’Agro Nocerino hanno incontrato il pesce salernitano, dando una espressione giovane, alternativa e salutare del programma alimentare che la filosofia del “km 0” fatta propria da Coldiretti vuole promuovere. “Questo il senso di “Colti e Mangiati” – ha sottolineato nel suo intervento Enzo Galdi– che in questa occasione mi consente di sottolineare come  Coldiretti sia vicina ai giovani imprenditori, alle loro esigenze e sia attenta alle prospettive per il loro futuro: educare i consumatori è possibile solo grazie all’incontro con i produttori che, soprattutto se giovani, devono formarsi a questa nuova dimensione dell’imprenditoria agricola”.

Nota a parte per il vino proposto per la serata, “Rosso Beneficio” di Maurizio Prisco: un vino prodotto sulle colline salernitane con uve aglianico per l’85% e merlot per il 15%, vinificato in acciaio e lasciato riposare per otto mesi in barrique di rovere francese.

La prima bottiglia è stata stappata proprio per l’occasione, offrendo ai partecipanti alla serata una esclusiva anteprima di sapore vellutato, sentori di ciliegia e amarena made in Salerno. Una scommessa, anche qui,  per il produttore, costretto a battagliare per ottenere che la sua cantina non fosse variata in “agriturismo” da una poco attenta divisione della aree del comune capoluogo.

File rouge della serata, tracciato dall’archeologa Angela Corolla, la città di Salerno e la sua evoluzione – economica e sociale – rispetto alla zona sud e nord della provincia. Intervento a cui hanno fatto eco quelli ricchi di note storiche dei professori Giovanni Pepe e Gaetano Califano. Un plauso alla combinazione dei prodotti dalla nutrizionista Antonella Milite, che non ha mancato di sottolineare l’importanza, in una dieta equilibrata, della presenza del pesce e delle verdure di stagione.

Soddisfatti, infine, Luca Auletta e Donatella Caselli di ILO: “Il senso di questo nostro progetto – ha sottolineato Luca Auletta – è simbolicamente racchiuso in questa serata dove nord e sud della provincia salernitana, produttori e ristoratori, storia e cultura hanno avuto incontro e sintesi”.


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