
Pizza agli idrocarburi? C’è chi ha qualcosa di più scientifico da dire della trasmissione Report sulla pizza napoletana.
Per esempio questo articolo curato dalla Fondazione Veronesi che, come sappiamo tutti, consiglia di abolire le carni rossi dalle diete per prevenire meglio il cancro e non la pizza cotta al forno a legna.
In un articolo sul sito ufficiale della Fondazione Pomodoro si spiega che proprio in abbinamento all’olio d’oliva e con i carboidrati il pomodoro ha la sua massima espressione salutare.
Si dice che è proprio grazie a una salsa napoletana che, alla fine del 1600, si scalfì la diffidenza verso il pomodoro arrivato dalle lontane Americhe e lo si ammise con onore in cucina. Oggi, oltre tre secoli dopo, in Italia si producono 6 milioni e mezzo di tonnellate di pomodori e se ne consumano 35 chili a testa ogni anno, ma la tradizionale salsa resta una delle maniere migliori per assaporarne appieno gusto e benefici.
ROSSI, MATURI E COTTI – Così devono essere i pomodori perché sia meglio disponibile il loro tesoro più prezioso: il licopene, un carotenoide che dà ai pomodori il colore rosso e che da loro (Solanum lycopersicum) prende il nome . La salsa cotta, infatti, offre una quantità di licopene pari a cinque volte quella disponibile nei pomodori crudi. Il trattamento termico libera il licopene trattenuto all’interno delle cellule del pomodoro e lo rende molto più assorbibile dall’apparato digerente. Meglio ancora se c’è una modica quantità di grassi, come un filo d’olio extravergine: ecco perché i piatti-bandiera della tradizione italiana, la pasta e la pizza, sono dei veri e propri scrigni di benessere scarlatto.
Quanto alla cottura al forno, rinviamo all’articolo di Marco Lungo sul forno a legna
Ecco il link all’articolo della Fondazione Veronesi, non interpellata dalla trasmissione Report che rende l’ennesimo servizio alle multinazionali e ai nemici della biodiversità colturale e culturale.
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