
di Enrico Malgi
Per accompagnare il lauto pranzo domenicale mi reco in cantina alla ricerca di un vino speciale e magari datato. Ecco qui un interessante rosso che fa proprio al caso mio. Si tratta dell’etichetta Vigna Nannè Aglianico Cilento Doc 2003 di Antonio Verrone di Agropoli, dedicata a sua moglie. All’improvviso però mi sorge un dubbio: sarà ancora un ottimo vino che ha saputo sfidare il tempo e quindi si è mantenuto integro dopo 22 anni? Per rispondere a questa domanda basta stappare con particolare attenzione la bottiglia e verificare. Nel frattempo mi viene in mente poi che un’identica bottiglia di questo millesimo l’avevo già assaggiata a gennaio 2019 ed in quella occasione l’avevo trovata perfetta. Si, però sono passati altri sei anni, come la mettiamo con la tenuta? Bene, vediamo allora che succede, tenendo presente che il vino ha trascorso sei anni di maturazione equamente divisi tra legno piccolo e vetro e che la gradazione alcolica arriva a quattordici e mezzo.
Prendo il cavatappi e l’affondo nel tappo di sughero, ma con mia sorpresa mi accorgo che fa molta resistenza ad essere estratto dal collo della bottiglia e, quindi, devo andare cauto per non sbriciolarlo. Piano, piano e con molta pazienza alla fine riesco a tirarlo fuori. Bene! Adesso vediamo come sarà il vino, dopo averlo decantato con l’ossigenatore e se sarò compensato dopo questi sforzi.
Ovviamente l’aspetto cromatico evidenzia un colore rosso granato con toni aranciati, ma per fortuna ancora sfavillante e vivido. Subito dopo un naso impaziente, scrupoloso ed indagatore si tuffa nel calice per inalare una moltitudine di variegati e promiscui profumi, che ricordano in successione una solida scorta di tanta buona frutta rossa fresca della pianta e del sottobosco, una florealità di identico colore ed umori vegetali della florida campagna cilentana. Ed ancora spunti speziati di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero e zenzero e sussulti terziari a go go. In bocca penetra un sorso subito avvolgente e caldo, intriso di una costante acidità e portatore di una impalcatura tannica voluttuosa e talentuosa. Accelerazione palatale intensa, trascinante, imponente, reattiva, balsamica, polposa, vibrante, terrosa, espansiva, temperamentale, sapida, scattante, infiltrante, dinamica e ben ritmata. Vino ancora in sella, per cui lo zenit lo vedo ancora lontano, confermando ancora una volta che l’Aglianico in generale è sicuramente uno dei rossi italiani più longevi. tanto più che viene legittimato da un affondo finale persistente, appagante ed epicureo. Perfetto su un piatto di pasta al ragù, tagliata di carne alla brace e caciotta cilentana stagionata. Alè!
Verrone Viticoltori
Agropoli (Sa) – Località Cannetiello
Tel. e Fax 089 236306 – Cell. 335 6310320
info@verroneviticoltori.it – www.verroneviticoltori.it
Ettari vitati di proprietà: 16 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: Aglianico e Fiano
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