
di Enrico Malgi
Non si può negare che i vini dell’Abruzzo siano identitari di tutto il territorio e frutto soprattutto di vitigni autoctoni, di cui il più famoso è il Montepulciano diffuso in tutta la regione ed anche in quelle del centro-sud.
L’azienda Ciavolich 1853 (anno di fondazione) di Loreto Aprutino, per esempio, coltiva soltanto specie varietali prettamente locali, con cui confeziona ottime e pluripremiate bottiglie.
In questi giorni ho avuto l’occasione di saggiare sei vini di nuove annate.
Aries Terre d’Abruzzo Pecorino Dop 2024. Soltanto Pecorino vendemmiato tra agosto e settembre. A fine fermentazione una parte viene travasata in tonneaux francesi per tre mesi. Affinamento in vetro per due mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 16,00 euro.
Nel calice occhieggia un solare, giovane e pulito colore giallo paglierino. Bouquet portatore di una serie di gradevoli profumi, che evocano in successione la pesca gialla, l’albicocca, la nocciola, la mela renetta, la mela williams, la banana, il frutto della passione, la magnolia, la ginestra, il timo, la salvia, la menta piperita, la maggiorana, la curcuma e lo zenzero. Sottofondo leggermente idrocarburico. In bocca esordisce un sorso gentile e sapido, morbido e rotondo, agrumato e goloso, succulento e coinvolgente, elegante e fiero. Ma quello che stupisce maggiormente è l’elevata acidità di questo bianco, che inonda di freschezza tutto il cavo orale e che determina così una buona serbevolezza. Allungo finale appagante. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e latticini freschi.
Fosso Cancelli Pecorino Colline Pescaresi Igp 2022. Pecorino in purezza. Uve raccolte a metà agosto. Fermentazione e maturazione in acciaio, botti grandi ed anfore di terracotta per due anni. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 34,00 euro.
Alla vista si appalesa uno splendente e coreografico colore dorato che abbaglia gli occhi. Lo spettro aromatico si accosta ad un naso particolarmente ricettivo, sciorinando una messe di ottimi e netti profumi, che rimembrano la clementina, la susina gialla, la mandorla, il melone cantalupo, la papaia, il gelsomino, la camelia, il tiglio, il coriandolo, i chiodi di garofano, la cannella e proposizioni terziare di grande effetto. Calligrafico l’impatto del sorso sulla lingua, che così ai blocchi di partenza risulta citrino, vivace, pulito, sapido, glicerico, raffinato, cristallino ed ottimamente calibrato. Sempre ben marcata e tagliente l’acidità, che alita per tutto il palato un venticello molto fresco e gioioso.
Longevità a lunga scadenza. Fraseggio finale persistente ed edonistico. Da preferire su un piatto di vermicelli a vongole, ma se la cava bene anche con piatti d terra più strutturati senza pomodoro.
Fosso Cancelli Trebbiano d’Abruzzo Dop 2022. Trebbiano al 100% vendemmiato a settembre. Fermentazione ed affinamento in acciaio, botti grandi di rovere di Slavonia ed anfore di terracotta. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 39,00 euro.
Occhi attenti scrutano nel calice un luminoso ed appariscente colore giallo dorato.
Significativo e ben dotato il crogiolo, dal quale il naso riesce ad aspirare un caleidoscopio di oggettive fragranze, con in prima fila una variegata scorta fruttata di pesca bianca, pera spadona, mela golden, mandarancio, nespola, mandorla, avocado, kiwi e mango. I successivi sussurri floreali e vegetali rimembrano effusioni dibiancospino, ginestra, tiglio, acacia, salvia e timo, insieme a propositive nuances speziate di zenzero, zafferano, chiodi di garofano e cannella ed a sospiri terziari. Approccio palatale
succoso, rinfrescante, sapido, morbido, leggiadro, sensuale, seducente, affidabile, fluido, immediato, essenziale, elegante ed ottimamente modulato. Potenzialità di serbevolezza a lungo raggio. Il retroaroma è molto persistente.Perfetto l’abbinamento con un piatto di spaghetti allo scoglio e tagliere di salumi abruzzesi.
Fosso Cancelli Cerasuolo d’Abruzzo Dop 2023. Solo Montepulciano vendemmiato tra settembre ed ottobre. Le bucce sono rimaste a contatto con il mosto per 12/24 ore all’interno di piccoli vasi vinari di cemento fino all’avvio della fermentazione alcolica spontanea. A seguire è stata prelevata una frazione di mosto in fermentazione dal fondo del vaso vinario, attraverso una classica operazione di “salasso”, che successivamente è stata trasferita in anfore di terracotta dove ha continuato a svolgere la fermentazione spontanea senza controllo di temperatura. L’affinamento è proseguito poi sulle fecce nobili in anfora fino all’imbottigliamento nei primi giorni di primavera. Alcolicità di dodici gradi. Prezzo finale di 34,00 euro.
Nel calice traspare un brillante ed intenso colore rosato, che tende al cerasuolo, nome omen che identifica proprio una tonalità di rosato. Al naso si apre un sontuoso bouquet, ricco innanzi tutto di tanta buona frutta fresca come la ciliegia, la fragola, il lampone, la melagrana, il pompelmo rosa e piccole drupe del sottobosco. Di concerto emergono poi delicati e gradevoli sentori floreali di rosa e di geranio, sfumature vegetali di macchia mediterranea e percezioni olfattive bellamente speziate. In bocca penetra un sorso scorrevole, approcciabile, sfrontato, sapido e dotato di una buona struttura e di un’acidità vivace che ne esalta la bevibilità. Sviluppo palatale espansivo, goliardico, glicerico, arrotondato, voluttuoso, ammaliante, aggraziato, garbato, giudizioso, equilibrato, intrigante, connivente e tonico. Scatto finale edonistico. L’ho provato su un risotto alla zucca, un piatto di pasta, provola e patate e trancio di pizza margherita e non ha fatto una grinza.
Montepulciano d’Abruzzo Dop 2023. Montepulciano in purezza, le cui uve sono tate raccolte ad ottobre. Affinamento in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 14,00 euro.
Calice tinto da uno smagliante colore rosso rubino. Bouquet ben dotato di un sintomatico pot pourri diesplosivi e penetranti profumi, che ricordano
l’amarena, la susina nera, la mandorla, una florealità di rosso vestita, sintonie vegetali di erbe aromatiche e profusioni di spezie orientali. Appena entrato in bocca un accattivante sorso trasmette scorrevolezza, avvolgenza, armonia, freschezza, immediatezza, morbidezza, ariosità, balsamicità, sapidità, rotondità e seduzione e sostenuto poi da una trama tannica gentile ed affusolata. Silhouette schietta, elegante, aggraziata, raffinata, plastica, fine ed aristocratica. Gusto sublimato da percezioni tattili
intriganti, reattive e dinamiche. Ottima la serbevolezza. Slancio finale decisamente lungo e piacevole. Da abbinare ad un piatto di pasta al sugo e tagliere di salumi.
Fosso Cancelli Montepulciano d’Abruzzo Dop 2019. Montepulciano Al 100% vendemmiato ad ottobre. Fermentazione e maturazione in vasche di cemento per un anno. Affinamento in boccia per tre anni. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 50,00 euro.
Livrea punteggiata da una bella tonalità di rosso sfavillante e rubineggiante. Corredo aromatico costellato da gradevoli fragranze di tanta buona roba, a cominciare da sospirosi profumi fruttati di ciliegia, prugna secca, noce, mandorla, scorza d’arancia, fragola, ribes nero, mirtilli e more. In appresso il naso inalasostanziose nuances vegetali di erbe officinali e giocosità speziate di cannella, noce moscata e pepe nero, insieme a minuzie floreali, come da varietale. In bocca fa il suo ingresso un sorso profondo, voluminoso, temperamentale, sublime, raffinato, etereo, aristocratico, voluttuoso, balsamico, rassicurante, sapido, austero, verticale, materico, composito, strutturato ed ottimamente equilibrato in tutte le sue sfaccettature. Freschezza a go go. Impalcatura tannica esemplare per rotondità e morbidezza.
Longevità a lunga scadenza. Chiusura decisamente persistente e godibile. L’ho sperimentato su un piatto di eliche giganti con ricotta e salsa di pomodoro ed un secondo di carne al ragù, salsiccia e contorno di friarielli. Che bontà!
Devo confessare che questa bottiglia mi ha letteralmente conquistato. Un vino straordinario che fa onore a tutto l’Abruzzo enoico. D’altra parte il Montepulciano, allevato con ottimi risultati anche nelle Marche, Umbria, Lazio, Molise e Puglia, è proprio in Abruzzo che risulta essere il vitigno più diffuso, ricoprendo circa il 50% di tutta la produzione regionale.
Per quanto concerne l’impressione tratta dalla degustazione di questi vini aziendali essa è sicuramente positiva ad oltranza. Si tratta di
vini territoriali di grande successo, molto affidabili e di elevata qualità. Il Montepulciano è l’unica specie varietale autoctona a bacca rossa coltivata da Ciavolich, speculare di un areale come quello abruzzese alquanto carente su questo versante, ma in compenso esistono eccellenti vitigni a bacca bianca come il Trebbiamo, il Pecorino, la Passerina e la Cococciola, che danno lustro ed un valido contributo a tutta la viticoltura abruzzese.
Ciavolich 1853
Loreto Aprutino (Pe) – Contrada Salmacina, 11
Tel. 085 8289002
agricola@ciavolich.com – www.ciavolich.com
Enologo: Romano D’Amario
Ettari vitati:35 – Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Pecorino, Cococciola e Passerina.
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