Vini in Sud Africa, un primo sguardo

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Chiara Giorleo

Iniziamo un tour in Sud Africa: forse non la prima regione produttiva cui pensiamo quando guardiamo fuori dall’Europa, ma certamente una delle più affascinanti e stratificate del panorama mondiale. Ho avuto modo di fare un primo, breve ma intenso viaggio nella Western Cape, l’area sud-occidentale che concentra la quasi totalità della produzione vitivinicola sudafricana.

Il mio percorso si è svolto nei confini geografici della Coastal Region, dove si trovano alcuni dei distretti più importanti e noti, come Stellenbosch. Qui ho visitato diverse cantine per esplorare le peculiarità di differenti district (Stellenbosch, Helderberg, Durbanville) e ward (Polkadraai Hills, Stellenbosch Hills, Devon Valley), realtà spesso molto diverse tra loro per suoli, esposizioni e influenza marina.

La lettura del territorio è facilitata dalla regolamentazione Wine of Origin sudafricana, che adotta una classificazione progressiva: dalla regione
(costal region nel nostro caso) al district, finoaddirittura ai ward (elenco di cui sopra), il livello più specifico, pensato per valorizzare micro-aree con caratteristiche pedoclimatiche ben definite.

A Stellenbosch, Helderberg e Durbanville dominano suoli di origine granitica e arenacea, con presenza variabile di argille. E nelle specifiche ward di cui sopra si modulano queste componenti tra terreni più drenanti e suoli più profondi, incidendo su struttura ed equilibrio dei vini.

Il clima è mediterraneo temperato, mitigato dalle influenze oceaniche e dalle brezze provenienti dall’Atlantico e da False Bay, che preservano freschezza e rallentano le maturazioni.

Il Michelangelo Awards: una full immersion

Accanto alle visite in cantina, il viaggio è stato una vera full immersion grazie alla partecipazione come giudice al Michelangelo International Wine & Spirits Awards, prestigioso concorso internazionale attivo dal 1997.
Le degustazioni in batteria, apparentemente fredde, permettono in realtà di costruire una visione d’insieme estremamente efficace battendo su numeri importanti di campioni in un sol colpo per confrontare stili, precisione tecnica e identità territoriale a completamento del quadro che ci si fa inevitabilmente in persona e da cui non  si può prescindere.

Tra le sessioni più convincenti ricordo quelle dedicate allo Shiraz, con numerosi campioni sudafricani di ottimo livello. Non è un caso: lo Shiraz rientra tra le cosiddette “big six” del Paese insieme a Chenin Blanc (uva di riferimento per capacità di mantenere acidità anche in climi caldi), Sauvignon Blanc, Chardonnay per i bianchi e poi, Cabernet Sauvignon e Pinotage per rossi (o rosati).
Quest’ultimo merita una menzione a parte: creato in Sud Africa dall’incrocio tra Pinot Noir e Cinsault (chiamato Hermitage e dalla contrazione dei due nomi la dicitura finale), è probabilmenteil vitigno più identitario del Paese, anche se non il più piantato.

Il concorso si distingue, devo dire, per un raro equilibrio tra rigore, ritmo e reale scambio professionale.

Le cantine: esperienze sul campo

Visitare le cantine della Coastal Region significa entrare in microcosmi ben definiti, dove la qualità delle uve si combina con ospitalità, architettura, arte e gastronomia, dando forma a un modello di enoturismo maturo.

Asara Wines (Stellenbosch – District: Stellenbosch | Ward: Polkadraai Hills)

Fondata nei primi anni 2000, Asara è una tenuta di proprietà privata di grandi dimensioni. Lavora principalmente con Chenin Blanc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Shiraz, distinguendosi per un modello che integra vino, arte, ospitalità e ristorazione.

Asara ti conquista immediatamente: la visita è accompagnata da opere iconiche, tipica anche della stessa città di Stellenbosch, spesso raffiguranti animali ma non solo. L’accoglienza passa anche dal cibo, sempre di qualità, capace di valorizzare i vini. Il mio preferito è stato Amphora
CheninBlanc 2022, fine e rotondo, giocato su equilibrio e precisione.

 

Peter Falke Wines (Stellenbosch – District: Stellenbosch | Ward: Stellenbosch Hills)

Fondata nel 2002 dall’imprenditore tedesco Peter Falke, è una realtà a conduzione privata. Il focus è su Cabernet Sauvignon, Merlot e blend bordolesi, con una forte attenzione a design e identità visiva.

Peter Falke (foto in copertina) urla modernità e luce: ancora una volta l’arte dialoga con il vino in una cantina dal linguaggio contemporaneo. Il vino signature è Kailani 2020, un blend bordolese affinato in legno, riconoscibile ma elegante, scorrevole nella struttura e mai eccessivo.

Groot Phesantekraal Wines (Durbanville – District/Ward: Durbanville)

Tenuta storica fondata nel 1698, ancora oggi a conduzione familiare (famiglia Brink). Produce una gamma ampia basata su Chenin Blanc, Sauvignon Blanc, Chardonnay, Shiraz e Cabernet Sauvignon, secondo un modello quasi autosufficiente e fortemente territoriale.

Groot Phesantekraal è semplicemente inarrivabile: un vino migliore dell’altro, in una struttura dall’approccio familiare dove nulla sembra lasciato al caso. Splendida la bolla da Chardonnay, di eccellente rapporto qualità-prezzo. Lo Chenin Blanc è declinato in diverse versioni, tra cui la magnifica Anna de Koning, ricca e avvolgente, con note tropicali accompagnate da un finale sapido. I bianchi spiccano, ma non sono da meno i rossi: Syrah 2023 elegante e mai esuberante e un Cabernet Sauvignon 2023 da “cool climate”, succoso e preciso.

Klein Alto Wine Estate (Stellenbosch – District: Stellenbosch | Ward: Devon Valley)

Fondata nel 1680, Klein Alto è una delle proprietà storiche di Stellenbosch, oggi di titolarità privata. Le uve principali sono Cabernet Sauvignon, Shiraz e Merlot, con un forte legame tra vino, paesaggio ed esperienza gastronomica.

Klein Alto è un riferimento assoluto, con una struttura perfettamente integrata nel magnifico paesaggio circostante. Tra i migliori assaggi gastronomici del viaggio, inclusi ottimi arancini che testimoniano un’influenza italiana tutt’altro che marginale. Il Centenary Blend, a base di Cabernet Sauvignon e Shiraz, è morbido e potente al tempo stesso, centrato ed espressivo, come non sempre riesce, e non solo in Sud Africa.

Lourensford Wine Estate Somerset West – District: Helderberg

Storica tenuta del Western Cape, parte dell’antica proprietà Vergelegen, fondata nel 1709 e rilanciata nella sua forma moderna dopo l’acquisto da parte di Dr. Christo Wiese nel 1998.
La proprietà si estende su una vasta area agricola e naturale ai piedi dell’Helderberg, comprendendo vigneti, frutteti, foreste e aree di fynbos protetto.
Lourensford unisce produzione vitivinicola, sostenibilità ambientale ed enoturismo strutturato, con grandi spazi dedicati a degustazione, ristorazione ed eventi culturali, sport e altro, davvero notevole.
È oggi considerata una delle realtà più rappresentative del modello sudafricano di tenuta multifunzionale, dove vino, paesaggio e accoglienza convivono in modo integrato.

Molto interessanti i vini, tra gli altri, mi colpisce la suadenza del Merlot Dome 2019, ciò che ti aspetti dal frutto del Merlot senza cedere alla ruffianeria.

Oltre le visite

Il soggiorno è stato l’occasione per assaggiare molti altri vini della zona: dall’intramontabile Vin de Constance, dolce equilibrato e raffinato, a diversi Pinotage, tra cui segnalo Sjanter. Interessanti anche i rosati, come il Merlot con 30% di Shiraz di Jordan e il Shiraz rosé di Groot Phesantekraal.

In generale, noto diverse vigne vecchie e scopro che grazie all’iniziativa di qualche mente lungimirante la cosa è stimolata e protetta con un progetto che porta alla certificazione per piante di almeno 35 anni (visto che non c’è regolamentazione a riguardo). Noto anche densità nella maggior parte delle vigne e poca altezza a riconferma di un modello francese nonostante il clima non sempre freddo.

Il cibo e l’esperienza complessiva

Ottima anche la cucina locale: ho apprezzato le koeksister, il malva pudding, la milk tart, così come l’antilope, che mi ha ricordato il nostro cervo.
Nel complesso, un’esperienza capace di competere senza complessi con i migliori territori del turismo del vino a livello internazionale.

 


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