Francesco Cirelli: dalla terra dei calanchi un Trebbiano d’altri tempi

Pubblicato in: Giro di vite, in Abruzzo
Francesco Cirelli

di Andrea De Palma

Non sto esagerando, quando approcci un vino del genere resti sempre perplesso. Mi ricordo la prima volta che ho degustato il trebbiano di Cirelli: ho sgranato gli occhi e ho chiesto subito di scoprire la bottiglia per capire cosa stavamo bevendo. L’Abruzzo ci ha abituati a tanti vini così, molto artigianali e poco omologati. La sorpresa e la voglia di capire mi fanno chiamare Francesco, che incredulo ma soddisfatto mi chiarisce il metodo di lavorazione: in anfora, senza solfiti ne addomesticamenti consueti. Non ci potevo credere e per molto tempo speravo di incontrare il produttore e, per ben due volte non siamo riusciti. Ma, l’ennesima ha avuto esito positivo. Al rientro da miei giri fieristici marito e moglie mi aspettano a Pescara. Una coppia giovane ma con obiettivi e motivazioni da vendere. Dopo un’eccellente pizza alla napoletana a Pescara siamo andati in azienda. L’agriturismo è gradevolissimo con stanze confortevoli e molto ampie. Il risveglio con il sole annunciava una giornata splendida, rafforzata da una colazione ipercalorica assieme a Francesco. Si parte subito: indossati gli stivali –ho sempre il mio in macchina, altrimenti sarebbe stato impossibile camminare- si parte per i vigneti.

Anche se giovane, Francesco si mostra da subito soddisfatto delle sue scelte: il terreno lo compera con un mutuo ancora da finire. Prima costruisce la casa di campagna, dove abitare con sua moglie e subito i vigneti in un terreno quasi tutto argilloso con punte di calcare affiorante.

L’umidità della notte ci impone soste frequenti per ripulire gli stivali che si incollano di frequente nel terreno, tendenzialmente in pendenza eccellente per il drenaggio, e i filari di trebbiano e montepulciano sembrano quasi scomparire alla vista tanto sono scoscesi. Sotto un ruscello quasi a raccogliere l’acqua che defluisce e poi un piccolo boschetto. Ma, prima di tutto ciò un gradevole uliveto a protezione delle preziose viti.

 

Nelle poche vendemmie la qualità del trebbiano s’impone sul montepulciano, tanto da spingere Francesco a puntare ad incrementare le viti altro trebbiano.

I Calanchi sono tutt’intorno all’azienda e spingono il giovane produttore a impiantare alberi di fico su terreni non adatti alla vigna al fine che non possano essere erosi dalle piogge. Ora sorge il problema di cosa fare dei fichi raccolti, ma l’intraprendenza giovanile escogita un allevamento di oche che mangiano volentieri i fichi e a loro volta sono macellate da cui si producono ottimi salumi come il petto affumicato, marinato e un salame d’eccezione.

La cantina si mostra di una semplicità estrema, con anfore da otto qt. di porosità media non smaltate ne cerate, niente acciaio e legno, un torchio “olio di gomito“e poco altro.

La lavorazione del trebbiano prevede la pressatura con raspi e macerazione di un giorno, non c’è refrigerazione ma basta aprire le finestre e ci pensa il Gran Sasso al controllo delle temperature. Non ci sono lieviti aggiunti ma solo autoctoni: la terra non giudicata idonea alla coltivazione della vigna è stata per anni abbandonata dai contadini della zona e quindi è molto viva. Seguono delestage e travasi alla bisogna. Dopo la fermentazione alcolica e malolattica i vini non sono filtrati ne stabilizzati con il freddo delle macchine prima dell’imbottigliamento ma, Francesco pazientemente sposta le anfore fuori al freddo della notte e la mattina imbottiglia. Il vino sosta in anfora almeno 9 mesi.

 

Passiamo alla degustazione

Trebbiano 2013 anfora  

Premetto che questi vini hanno bisogno di qualche anno per mostrarsi al meglio, infatti il 2013 in degustazione a maggio 2014, si eccellente, oggi risulta essere strepitoso nei profumi. Si apre con vigore con semi di senape e un intenso floreale, seguito da sentori di erbe officinali e spezie come la curcuma, che subito lascia il posto a frutta gialla e note minerali e vegetali. Ma è al gusto che ci travolge con tanta freschezza iniziale e copiosa mineralità pungente e succulente, il finale intriso di note vegetali e spezia bianca come il pepe.

Trebbiano Anfora 2012

Si apre subito al naso con sentori floreali come la ginestra e frutta gialla. A seguire emergono note di miele di acacia. Al palato si ripetono le sfumature di fiori e frutta ma vivacizzate e rinforzate dalla consueta acidità e tanta sapidità.

Cerasuolo Anfora 2013

Anche il cerasuolo è un bel bere, nel rispetto della tradizione abruzzese ci dona profumi di piccoli frutti rossi e fiori, al palato è morbido e ricco di ciliegia con tanta sapidità tanto da renderlo fresco e piacevole da bere, classico per il cerasuolo da tutto pasto.

Montepulciano Anfora 2014

Tanta florealità e tanta materia per questo vino che esordisce con profumi di mirtillo rosso e ciliegia e un bouquet intriso di origano selvatico, geranio e china. Al palato scalpita come un purosangue, con note ematiche molto persistenti e sentori ferrosi; e una notevole spalla acida che ravviva un frutto rosso croccante e succulento. I tannini anche se asciutti sono di buona qualità e uniformi. Finale lungo con garanzia di longevità.

Montepulciano Anfora 2013

Questo montepulciano paga un’annata piovosa e il frutto è più attenuato ma resta sempre un bel vino al naso. Al palato si difende meglio, anche se caldo mostra un frutto integro e media acidità.

Montepulciano Anfora 2011

Su questo vino si potrebbe parlare per ore: da subito sono netti i segni di un vino di razza da lungo invecchiamento tipico dei vini artigianali che sono figli dell’annata e, forse anche del caso. Ma non è questo il caso…. Note salmastre tipiche della risacca di mare, fiori rossi come il geranio e foglia di ulivo vanno a comporre una trama olfattiva elegante e finissima. Al palato è strabiliante, sfoggiando un gusto morbido e bella acidità che assieme a dei tannini veri, uniformi e piacevoli sostengono note rustiche di liquirizia, cioccolato fondente e mentolate. La succulenza del frutto è rafforzata da una notevole acidità e sapidità che lasciano il posto alla liquirizia e persistenza gustativa lunghissima che preannuncia longevità.

Tutti i vini in anfora hanno un costo che varia dai 20,00 ai 22,00 euro.

 

Azienda Agricola Francesco Cirelli
Treciminiere
Colle San Giovanni, 1
Atri (TE)
Tel. 085.8700106
www.agricolacirelli.com
hospitality@agricolacirelli.com
Bottiglie: 33.000


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