Vino: Edoardo Freddi International chiude il 2020 con un fatturato gestito di oltre 55 milioni di euro e 6 nuovi partner

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Edoardo Freddi

L’Asia, con Cina e Corea in pole position, osservata speciale della prima azienda italiana di export management del settore vinicolo. Per quest’anno prevista l’apertura di una nuova sede negli USA

Con oltre 55 milioni di euro di fatturato gestito presso le aziende rappresentate e 28 milioni di bottiglie commercializzate, la Edoardo Freddi International consolida la propria crescita anche nel 2020, nonostante il Covid-19. Un trend costante che non si arresta dal 2012, anno di nascita di quella che è oggi la prima azienda italiana di export management del settore vino. I numeri raggiunti sono anzi il presupposto per affrontare il particolare momento storico con una iniezione di fiducia al cospetto di un anno che si presenta altrettanto ricco di sfide.

Un vero e proprio “acceleratore di business”: così è definita la Edoardo Freddi International, che conta nel proprio portfolio 37 cantine, rappresentate in esclusiva, che vogliono giocare un ruolo da protagoniste nei mercati esteri. Nell’ultimo anno si sono aggiunti 6 nuovi partner, di cui due forti nell’off-trade, tre brand rinomati e una start-up dedicata al mondo del vino in lattina. Tra le ultime eccellenze a entrare in EFI spicca il Gruppo Codice Citra, la più importante realtà vitivinicola d’Abruzzo, con la quale si punta a sviluppare un solido programma di valorizzazione e affermazione del vino abruzzese nel mondo. Edoardo Freddi International non compra e non vende nulla, ma individua effettive opportunità mettendo in contatto le realtà vinicole italiane con i migliori importatori e distributori stranieri.

Una crescita, quella della Edoardo Freddi International, resa possibile proprio grazie alle aziende partner, talune ormai storiche, che generalmente sono riuscite a contenere gli effetti prodotti sui consumi dalla pandemia da Covid-19: sicuramente la battuta d’arresto del settore Ho.Re.Ca. si è fatta sentire tra le cantine il cui business è basato maggiormente sulle vendite on-trade, tuttavia con un calo mai superiore al 20%, mentre altre, grazie anche a scelte di vendita diversificate, hanno visto addirittura incrementare il fatturato.

Sono 95 i Paesi del mondo in cui EFI opera, con una distribuzione delle attività che riguarda l’Europa per il 44%, gli Stati Uniti e il Canada per il 26%, l’Asia per il 24%, l’Africa e l’Oceania per il 3%. Nonostante il contesto di emergenza, l’Europa ha tenuto bene, riuscendo a gestire un periodo di difficoltà per tutto il comparto. L’Asia, dove Cina e Corea sono i mercati più fiorenti ai quali guardare, è stata la prima a ripartire con un certo vigore. Anche l’Africa sta diventando un’area sempre più appealing dove EFI punta a entrare in maniera più decisa.

Con la nostra realtà – afferma Edoardo Freddi, founder di Edoardo Freddi International – gestiamo una percentuale significativa del vino italiano imbottigliato e venduto nel mondo. Il nostro scopo è quello di creare delle relazioni che portino le cantine al successo internazionale. L’emergenza sanitaria ci ha portato ovviamente a riformulare le nostre strategie di business, ma i dati sono incoraggianti. In questo 2021 continueremo a stare a fianco dei partner, customizzando al massimo le strategie per valorizzare le eccellenze di ognuno e per poter rispondere in modo puntuale alle esigenze di mercati sempre più in evoluzione”.

Entrando nello specifico, le denominazioni più vendute restano il Prosecco, il Primitivo e il Moscato (soprattutto in Piemonte) e vari aromatizzati, quali Sauvignon Blanc, Pinot Bianco e Pinot Grigio dell’Alto Adige, Nero d’Avola e Barolo. Le regioni che hanno performato meglio sono state la Puglia, il Piemonte, l’Alto Adige, l’Abruzzo e il Veneto. In genere, ha retto meglio il vino rosso, mentre i rosati non sono andati benissimo, nonostante negli ultimi anni avessero ampliato notevolmente la loro quota di mercato.

Per quanto riguarda l’e-commerce, la percentuale di vendita online diretta di EFI è di circa il 5%, ma, considerando i player on e off-trade a cui Edoardo Freddi International vende e che a loro volta rivendono online, la quota si aggira ragionevolmente intorno al 15-20% del totale del vino venduto.

Inoltre, dato da non sottovalutare, il 2020 ha visto anche l’arrivo in azienda di cinque importanti figure commerciali e due nell’area amministrativa che, con la loro esperienza, contribuiranno in maniera significativa allo sviluppo e all’implementazione dell’azienda per il 2021. Seppure in piena crisi Covid-19, EFI non ha licenziato nessun collaboratore e ad oggi, tra interni ed esterni, conta oltre 30 persone nel team per un’età media di 38 anni.

Per quest’anno, come se non bastasse, l’azienda ha in programma di triplicare i propri spazi con l’apertura di nuovi uffici a Castiglione delle Stiviere nonché di inaugurare una nuova sede negli Stati Uniti con persone dedicate, una parte delle quali già collabora con la società. Quello statunitense è un mercato chiave all’interno del quale è fondamentale dare pieno supporto e un servizio ai vari clienti attuali e futuri (retail e importers).

Sulla base di questi presupposti, la Edoardo Freddi International punta anche per il 2021 a margini di crescita importanti, quantificabili intorno al +15-20%. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile grazie alla solidità e alla mole del proprio business.

Edoardo Freddi International

Edoardo Freddi International è la prima azienda italiana di export management del settore vino, un vero e proprio “acceleratore di business” per cantine che intendono avere un ruolo da protagoniste nei mercati internazionali. Con sede a Castiglione delle Stiviere (MN), dove è stata fondata nel 2012 da Edoardo Freddi, l’azienda individua effettive opportunità, supporta le realtà vinicole nello studio e nella definizione di modelli commerciali e nell’identificazione dei giusti partner sui mercati esteri. In pratica mette in contatto i produttori con i migliori importatori e distributori esteri per creare un network internazionale capace di sviluppare e incrementare il business legato al mondo del vino. Rappresenta le più importanti cantine italiane, agendo come un vero e proprio “ambassador” del meglio del mondo vitivinicolo del Bel Paese.


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