E’ passato giusto un anno quando, la mattona del 4 febbraio, Alfonso Pepe ha cessato di vivere.
Fu una notizia che ha colpito molto il mondo gastronomico non solo perchè è stato un grande artigiano del gusto, un rivoluzionario che ha introdotto con grande anticipo il concetto di leggerezza e di territorialità nei suoi lievitati. Ma anche per la sua totale abnegazione al lavoro e la sua disponibilità verso chiunque lo chiamasse.
Una persona perbene, che ci piace ricordare.
Lo abbiamo fatto su Cucina a Sud con il numero che esce oggi in edicola e lo facciamo anche qui con questo articolo che riassume la sua opera.
Dai un'occhiata anche a:
- Yoshihisa Ootusubo, il vincitore della Caputo Cup: a scuola dai maestri napoletani
- Nicoletta Gargiulo: “Così il Don Alfonso mi ha cambiato la vita”
- Yapa cresce a Milano, Matteo Pancetti si espande in viale Monte Nero
- Aimo Moroni, l’uomo che nobilitò il cipollotto
- Chiara Soldati: non bisogna avere paura, il vino italiano può superare ogni crisi se racconta l’Italia nel Mondo
- Da Rosi Mangger per conoscere la magia delle erbe della Val Passiria
- L’uomo cucina, la donna nutre – 24 Ad Aquara Rocchina Nicoletta di Tenuta Mainardi
- Alfonso Iaccarino ai giovani: la differenza in cucina è nel prodotto non nella tecnica
