A Scafati e a Cesa è divieto zeppole festa del papà

Pubblicato in: Curiosità
Zeppole

di Marco Contursi

Niente zeppole in quarantena. Si potrebbe tradurre così l’ordinanza di alcuni comuni campani che vieta ai panifici di fare le zeppole di san Giuseppe. Quali i motivi del divieto? Essenzialmente 2:

Io non sono d’accordo e spiegherò perchè. Innanzitutto va detto che fare queste ordinanze il pomeriggio del 18 marzo, costringe i panettieri a buttare gli impasti e le zeppole già preparate e che devono solo essere farcite. Se si voleva adottare questo provvedimento, bisognava farlo almeno 3 giorni prima. Poi schematizzando la risposta ai due punti qui sopra esposti dico che:

Ritornando al discorso, generi di conforto, ossia dolci, cioccolata, biscotti, che dovremmo fare? Vietarne la vendita nei supermercati e nelle salumerie perché non sono di prima necessità? E poi chi dice cosa è prima necessità? Per un vegano ad esempio potrebbero chiudere tutte le macellerie. E allora dobbiamo chiudere anche gli shop online di pasticcieri famosi che già vendono colombe e quindi sarà una Pasqua ancora più triste. Certo, direte voi, ma è concorrenza sleale a quei pasticcieri che non hanno lo shop online e restano chiusi. Ok, ma come ho detto prima, non è privando i cittadini di una colomba o di una zeppola si riequilibrano gravi problemi lavorativi di alcuni ma solo con interventi statali importanti. Vietare le zeppole fa solo male a chi voleva festeggiare la ricorrenza ma non migliora la vita dei pasticcieri chiusi. E la frase “Mal comune mezzo gaudio” è solo indice di meschineria.

Ricordo inoltre, come ha sottolineato il virologo di fama internazionale Giulio Tarro “Ricordo che oltre alla cattiva alimentazione e agli stili di vita sregolati, il nostro sistema immunitario può essere compromesso dallo stress. Questi “bollettini di guerra” costantemente diffusi dai media non aiutano».” Quindi anche il buonumore aiuta a stare meglio e una zeppola è sicuramente un ottimo modo per ritrovare il sorriso.

Prego i lettori di evitare inutili polemiche e invece vorrei che ognuno che legge, mettesse nei commenti una dedica al proprio papà. Sarebbe bello, sarebbe utile. Perché immaginare catastrofi non le evita, e i provvedimenti ad hoc, sempre con buonsenso, li deve prendere chi può e deve, ossia le autorità. Noi possiamo al massimo mangiare una zeppola e goderne, finchè qualcuno non ce lo vieta ( che poi basta andare nel comune vicino e trovarle, ma che scrivo sull’autocertificazione, “alla ricerca della zeppola perduta”????????).

Infatti sottolineo che questo pezzo vuole essere un modo per augurare a tutti i papà del mondo, ad iniziare dal mio, una felice festa del papà, poiché la vita va comunque avanti e dobbiamo sforzarci di essere ottimisti.

BUONA FESTA DEL PAPA’ A TUTTI.

Vi lascio quindi due foto che io amo molto, quella del San Giuseppe di Guido Reni (1635), che io reputo in assoluto uno dei quadri più belli fatti in Italia e quella mia in braccio al mio papà a Pioppi, una estate di millanta anni fa, e credo che pochi lettori potranno mostrarne una, loro, più bella a quella età. Infatti come si vede, esibivo già ad un anno, un fisico tonico e asciutto, forgiato da ore di dure poppate e sudati biberon.


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