Amaro dal fico d’india e sidro: nuove e vecchie bevande a tavola

Pubblicato in: Liquori, infusi & C
POM sidro creativo - Daniele Porporato a Torino

di Marco Milano

Si torna all’antico ma si studiano anche nuovi digestivi partendo dalla tradizione. Se è vero, come è vero che pandemia e lockdown hanno aumentato i consumi di bevande alcoliche e distillati, mode e tendenze hanno anche dato nuova linfa alla creazione o alla riscoperta di qualche originale “nettare” per deliziare il palato e cullare i pensieri durante il “sorseggio”.

E’ il caso, per esempio, di “Amaru cu si marita”, due giovani siciliani che si mettono in gioco con un fine pasto ma che si potrebbe pensare anche tra i componenti di un cocktail che nasce dal frutto intero del fico d’India.

Paolo e Gabriella, finiti i loro rispettivi matrimoni, si uniscono nella vita e nel lavoro, dando vita appunto al loro “Amaru cu si marita”, (“problemi di chi si sposa”) che si presenta dolce quando “bussa alla porta” della bocca, lasciando all’ingresso sensazioni zuccherine e fruttate che poi durante “il soggiorno” portano verso la liquirizia, con qualche nota di genziana. Un amaro siciliano (www.amarucusimarita.eu) con un “abito” fatto da una caratteristica bottiglia da 0,5 l. Viaggio all’indietro nei secoli, poi, per un grande ritorno, il sidro. Antico e tipico dell’Europa del nord, rispettato ed amato in particolare in Francia e in Gran Bretagna nasce da una miscela di mele di varia tipologia messe “a fermentare” in alcol che non supera gli otto gradi.

In Italia, poi, il sidro è quello alternativo, ovvero con le pere, che anche nella ricetta originale possono sostituire le mele, ma anche il classico, a base di mele. E la notizia che conferma il ritorno del sidro è data dal fatto che i grandi “cydermaker” italiani sono giovani, o addirittura studenti, che hanno investito e impiegato tempo e conoscenze proprio a dare ad una bevanda così antica un’etichetta moderna o meglio contemporanea, con una veste addirittura protetta da marchio.

E’ il caso del “POM sidro creativo” nato dall’intuizione di un giovane ed esperto, già studente di scienze gastronomiche come Daniele Porporato che ha “imbottigliato” un sidro doc scegliendo esclusivamente mele made in Piemonte (www.sidropom.com). In ogni caso il ritorno in voga dell’antico sidro è di vario genere, come un vino o un vermouth, infatti, “la carta dei sidri” è varia, dal fermo al secco, dal brut all’extra-dry.

Va detto, infine, a proposito di vino e sidro, che esiste anche il sommelier del sidro, altrimenti detto “pommellier”, unico italiano è Marco Manfrini che ha dato vita anche alla “rete”, al network che tributa l’antica bevanda, la “Oakcitycider” a Rovereto che raccoglie la comunità dei fans del sidro organizzando eventi e appuntamenti sul tema dell’amata bevanda.


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