“Anima Aurea”, l’oro fa bene al vino

Pubblicato in: Curiosità

di Marco Contursi

Quella che a prima vista potrebbe sembrare una idea suggestiva, nella realtà produce effetti sorprendenti. Almeno secondo gli studi del Professor Salvatore Valenti, che dopo anni di ricerca universitaria, nel campo delle malattie neurodegenerative e del cancro, da chimico farmaceutico ha deciso di dedicarsi a studiare gli effetti del contatto del vino con il metallo prezioso ai vini di un invecchiamento ottimale.

Dopo l’intuizione iniziale il passo successivo è stato far realizzare le preziose bottiglie da artigiani fiorentini e chiedere la collaborazione di prestigiose cantine per testare sul campo le ipotesi iniziali. Sono stati scelti, un chianti classico, un lessona, un brunello, un amarone, un montecucco, un nero d’avola e la gascromatografia ha dimostrato che alcuni difetti da invecchiamento che ritroviamo nei vini messi nel vetro, qui sono assenti.

Enologi importanti hanno dato il benestare al progetto e si aspetta la fine dello studio per rendere pubblici i risultati e le cantine che hanno partecipato. “Si tratta di bottiglie di vino pregiato che diventano delle vere e proprie opere d’arte e con un costo sicuramente alto che però ho deciso di destinare alla beneficenza. Dopo aver vinto il Premio Eccellenza del Leone d’oro di Venezia e il premio Telamone ho deciso di rendere Anima Aurea un progetto culturale con fini benefici e di studio”. Ovviamente anche il tappo sarà ricoperto di una lamina d’oro e i calici in cui il vino andrà degustato.

Sono sincero, non vedo l’ora di procedere ad una seduta di tasting, soprattutto comparato (stesso vino, con e senza oro), per rendermi conto di persona della evoluzione diversa. Recentemente un progetto molto particolare sulla conservazione dell’olio, mi ha sorpreso nel risultato finale, all’assaggio alla cieca. Il tempo ci dirà ma la curiosità di testare va sempre preservata.

Ed ora, un piccolo scoop, il Professor Valenti vorrebbe testare le sue bottiglie d’oro su un vino aglianico di pregio, magari quello di un collega universitario, riconosciuto come uno dei migliori enologi italiani. Ehi, Prof, se ci sta, batta un colpo…..

 


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