Alla fine è arrivata: la pizza con la genovese. Buonissima, golosa, un vero sballo. Costa 8 euro e l’ha inventata la pizzeria Acunzo al Vomero, molto facile da trovare. Già, prendente la funicolare a Piazza Amedeo, uscite all’ultima fermata e la trovate sulla sinistra a poco più di cento metri.
Qui, da oltre mezzo secolo, c’è la pizzeria Acunzo fondata da Michele Sorice, l’unico uomo in Italia ad aver preso il cognome della moglie, Caterina Acunzo:-)
Il Vomero è un quartiere borghese, forse quello più facilmente leggibile per chi viene da fuori. Ma a tavola non si discute l’anima popolare e ghiotta dei piatti.
Spero di non dovervi spiegare la salsa alla genovese, che non ha nulla a che vedere con Genova. Più del ragù è il vero piatto delle case napoletane: un pezzo di carne, la colarda, cotta fino allo spasimo in un mare di cipolle. Così si ottiene la pasta alla genovese.
A Cetara Pasquale Torrente ha lanciato con successo la Genovese di tonno, versione light ma non per questo meno ghiotta.
La botta finale del forno che caramella la genovese è il tocco in più di un gusto irrinunciabile, che ci ha conquistato davvero: solo la pizza napoletana può sostenere questa salsa così importante senza trasformarsi in una focaccia. Come noterete dalla salsa, impossibile distinguera tra cipolle e micropezzetti di carne, il composto è unico.
Un piatto completo, che Michele ha messo in carta la settimana scorsa. E noi non abbiamo potuto resistere. In abbinamento un Greco di Tufo Marotta di Villa Raiano ci starebbe proprio bene.
Siccome siamo professionisti, mica stiamo a pettinare le bambole, ci siamo dati ad una ripassata.
Finale soffice e delicato, buono come quello di Vittoria alla Torre del Saracino.
Certo, se questa pizza fosse nata a giugno, sono sicura che Monica l’avrebbe indicata tra le migliori pizze creative nella Guida alle Pizzerie della Campania per iPad e iPhone.
Beh, spero ne tenga conto dell’update!
Que Viva Napoli, capitale dei golosi!
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