di Laura Guerra
“Qui a Caivano la vita non è facile, non sono in tanti a riuscire a intraprendere un percorso “diritto” e libero da certe ombre che ci sono qui. Io adesso ho un’occasione che molti aspettano per una vita intera”.
Sta tutta in queste righe la consapevolezza piena di Antonio dell’Aversana, studente dell’istituto Alberghiero Morano, che si trova nel Parco Verde, rione conosciuto anche per tristi storie di degrado e sopraffazione camorristica.
Antonio, che ha vinto una delle borse di studio della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, diventerà panettiere frequentando un corso di specializzazione in Panificazione Moderna all’Alma la prestigiosa scuola di cucina italiana di Colorno.
Lo ha lanciato e accompagnato in questa avventura la preside Eugenia Carfora, la dirigente famosa perché i suoi ragazzi ogni mattina se li andava letteralmente a prendere per strada per farli entrare in classe e strapparli ad un destino cupo nelle maglie della camorra. Ha fatto così per anni prima del Covid ed ora che la modalità di frequenza è cambiata la cura che mette nel valorizzare i suoi studenti per evitargli i rischi di una vita senza opportunità, non è cambiata.
Per Antonio ha preso carta e penna e in italiano burocratico ed empatico allo stesso tempo ha scritto: “”Si comunica che qui, senza mai sentire la fatica fisica, si continua a ricercare la bellezza e la voglia di riscatto per un cambiamento possibile. Qui viene impiegato ogni umano tempo per offrire alle studentesse
e agli studenti percorsi di istruzione e formazione, cercando, senza sosta, alleanze anche in tutto il territorio nazionale per favorire, altresì, opportunità di prosieguo degli studi o di esperienze di eccellenza.
Sì, di eccellenza, perché le nostre studentesse e i nostri studenti meritano questo ed altro”.
“Proprio per questo – conclude la dirigente – provo particolare soddisfazione per aver proposto la candidatura di Antonio e ottenuto il sì corale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Per la scrivente e per tutta la comunità scolastica è sicuramente un altro giorno buono”.
Molto motivato Antonio che sottolinea: “Questo corso rappresenta per me un punto di partenza per iniziare a costruire la mia vita professionale, sperando un giorno di mettermi in proprio e avere la mia attività, i miei prodotti”.
E, racconta anche la sua predilezione per il pane. “Adoro il pane perché è un elemento semplice, indispensabile, povero e alla portata di tutti; in realtà poi quando ho cominciato a prepararlo ho scoperto quanto è complicato farlo bene tra lievitazioni e
Bilanciamenti. Il mio preferito è il pane cafone e se potessi un giorno viaggiare per il mondo – come spero –lo porterei con me per farlo conoscere per le sue caratteristiche, i profumi e l’aroma che lo rendono unico”. Pane che è condivisione e cultura, ne è convinta la preside Carfora che lo saluta così:“I territori si cambiano grazie alla cultura. Tu lo farai”.
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