Azienda agricola Cannito: il primitivo di Gioia del Colle artigianale

Pubblicato in: Giro di vite
Cannito, il vigneto di primitivo

di Andrea De Palma

Francesco Cannito lo scopro nel 2011 durante le degustazioni per la guida che curo per il Touring; avevo preparato le batterie e si degustava alla ceca, eravamo arrivati al Primitivo di Gioia del Colle: che già in quel periodo era in crescita e, non mancherò di parlarne in seguito, e come capita spesso quando sento un vino eccellente metto il punteggio e voglio sapere subito chi è !!, sorpresa… non conoscevo l’azienda e il vino era favoloso.

Come d’abitudine chiamo il produttore a fine degustazione e gli chiedo senza mezzi termini “chi sei!?!?!!?” “Hai fatto un vino magnifico, dove ti trovi, chi ti aiuta”.

Insomma Francesco Cannito eredita un’azienda agricola che ha sempre prodotto olive, mandorle e frutteti di vario genere con frantoio per l’extravergine. Ma Francesco stanco dei prezzi bassi della frutta converte parte degli ettari a vigneto.

Scaltro e capace in agricoltura, cerca e trova le migliori marze di primitivo e innesta 12 ettari in una zona che rientra nella Doc Gioia del Colle, i terreni li lascio giudicare a voi: mai vista tanta freschezza nei vini e tanta sapidità e il perché sta nella foto sotto: ventilazione, drenaggio, esposizione perfetta, gestione impianti e pulizia dei vigneti al top.

Comunque Francesco inizia con solo 600 bottiglie, vuole capire e il suo lavoro gli dà ragione ottenendo molti successi con la Riserva 2007 che abbiamo riassaggiato in azienda e vi riporto le note sotto: e come capita spesso, il primo vino è sempre il migliore e difficile da rifare. Ma ben si spera per il 2011, di ottima fattura il 2010, ma il primo lascia il segno.

I 70 ettari sono tutti in biologico, le cultivar di olive sono la Termite di Bitetto, da cui produce olive da tavola in salamoia tipiche di quella zona -buonissime, La Coratina, Carolea, FS17 e Ogliarola e sono ben 10.000 le piante di ulivo curate e da vedere. Alcuni ettari sono destinati a pesche, ciliegie e mandorle. Ma l’obiettivo e far crescere i vigneti: oggi la produzione è limitata a sole 50.000 bottiglie.

 

Decidiamo di degustare alcune annate e si parte dalla 2012 in vasca davvero già prorompente e promettente sia nei profumi che al palato.

Tralasciamo il rosato da primitivo e il bianco Minutolo 2014 vista l’annata infelice, ma comunque si difendono bene e lui afferma di averlo venduto tutto.

 

Drumon Gioia del Colle Primitivo Riserva 2007

Già dal bicchiere conferme sulla perfetta tenuta negli anni di questo vino, e visto il terreno da cui nasce ne parleremo ancora fra qualche anno: si perché Francesco ne ha tenuto alcune bottiglie.

I profumi sono intensi e fini con note di partenza di cacao e cuoio dolce; spicca un grande equilibrio, che sposta le note verso toni speziati e di sottobosco ma sempre senza mai esasperare l’olfatto, la ciliegia sotto spirito predomina incontrastata assieme a note terrose, radice di china e liquirizia; la morbidezza del palato è arricchita dalla liquirizia e da una spalla acida strepitosa: vuoi vedere, cresce nella pietra!!! I Tannini sono setosi e morbidi si sommandosi a fragranze mentolate e tanto frutto per un finale piacevolissimo e persistente. Si capisce che mi è piaciuto molto e, sinceramente ho fatto fatica a non deglutirlo: erano solo le 10 del mattino!!!

Da considerare che in questo millesimo la vigna aveva solo tre anni…!!!

Drumon Gioia del Colle Primitivo Riserva 2010

Annata completamente diversa ma ha ricevuto comunque bei riconoscimenti. I profumi esordiscono da subito con note salmastre e minerali, con tabacco e spezia avvolti da una nota dolce di ciliegia nera: al gusto è panciuto, ampio e ricco di frutto, con tannini piacevoli e morbidi, prevale la nota di tabacco e di liquirizia che assieme alla sapidità lo rendo fresco e piacevole nel finale.

Drumon Gioia del Colle Primitivo Riserva 2011

In questo millesimo ritorniamo su note davvero più alte e oggi, anche se ha già ottenuto un buon successo dalla critica è ancora troppo giovane e sicuramente ne sentiremo parlare in futuro: fortunatamente è l’annata in commercio.

Da subito si sentono le note floreali e di spezia come il pepe e sandalo tipici di questo vitigno lavorato a quasi 400 mt s.l.m. di grande finezza e pulizia; al gusto si mostra subito un fuoriclasse, con note morbide e accattivanti di ciliegia rossa e liquirizia. La sapidità e la mineralità, onnipresenti in questa zona, sono arricchite da note mentolate rinfrescanti che sospingono il finale verso mete non quantificabili.

Costo sui 30 euro

Ma l’azienda Cannito è anche didattica, infatti in certi periodi dell’anno apre al consumatore con visite guidate per la conoscenza mirata del lavoro e dei prodotti, qui di seguito i temi e i periodi:

In azienda si trova un fornitissimo spaccio aziendale.

 

Azienda agricola Francesco Cannito

Contrada parco Bizzarro

70025 Grumo Appula (BA)

Tel. 080.623529

www.agricolacannito.it

info@agricolacannito.it

 


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