Barolo bianco? Timorasso, un bianco piemontese che non teme il tempo

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Tonia Credendino

Napoli, 27 ottobre 2025 – Bidder Terrace, Grand Hotel Parker’s

No, non è un errore.
Siamo al Grand Hotel Parker’s, tra i velluti, le sculture e i lampadari di cristallo che raccontano un’altra epoca, ma con la città viva appena sotto: il Vesuvio, il porto, il traffico lento di una mattina d’autunno.
Qui Vite Colte ha portato in scena una masterclass che ha unito Alta Langa e Barolo, due anime del Piemonte in dialogo tra eleganza e struttura, tra suoli e altitudini.
E quando i calici si svuotano e la degustazione termina, l’aria cambia ancora: ci si sposta sulla Bidder
Terrace, dove il panorama si apre e il vino si fa racconto.

È qui che arriva la sorpresa: un bianco.
Non un semplice fuori programma, ma un’interpretazione che rompe gli schemi.
Un “Barolo bianco”, se vogliamo provocare, diverso solo nel colore, ma identico nel rigore.
Nel bicchiere, il Colli Tortonesi Derthona, un vitigno piemontese raro e testardo, capace di resistere al tempo, di evolversi, di raccontare la mineralità delle sue terre con la stessa profondità di un rosso di razza.

Il nome Derthona non è fantasia: è l’antico nome di Tortona, zona d’altura dove il vitigno cresce su suoli marnosi e calcarei, esposti al vento e alla pazienza.
Qui, Vite Colte ne firma una versione di precisione: taglio minerale, corpo pieno, una lama acida che tiene tutto in equilibrio.
Un vino che smentisce il cliché del bianco facile — e che, sotto il sole di Napoli, ha fatto la sua scena.

La terrazza del Parker’s fa il resto: vista che abbraccia il mare e il Vesuvio, luce che riflette sul vetro e un calice che brilla come fosse oro liquido.
L’aria di ottobre sa di sale e di eleganza rilassata.
E in un attimo, questo bianco diventa il punto di incontro tra due Italie: quella del Nord che affina e quella del Sud che accoglie.

Vite Colte, del resto, è un progetto che nasce proprio così, dalla collaborazione tra oltre 180 soci conferitorie una squadra tecnica che ha scelto la qualità come principio, non come slogan.
Una cooperativa evoluta, capace di coniugare metodo scientifico e sensibilità artigiana: vigneti selezionati, altitudini che superano i 500 metri, rispetto dei tempi naturali e una visione collettiva che parla di sostenibilità reale.
Ogni etichetta è frutto di un dialogo costante tra viticoltore ed enologo: dal metodo classico Cinquecento all’eleganza del Barolo Essenze, fino a questo bianco che sorprende per tensione e carattere.

Personalmente, amo quando un vino riesce a spiazzare senza urlare.
Questo lo fa con calma: ti mostra che un bianco può avere spessore, può evolvere, può raccontare il tempo con la stessa autorevolezza di un rosso.
E oggi, bevuto qui, con il mare sotto e la città che vibra, sembra quasi voler dire che la grandezza non ha latitudine, solo autenticità.

Vite Colte
Via Bergesia 6 – 12060 Barolo (CN)
Tel. +39 0173 564611
info@vitecolte.it
www.vitecolte.it
@vitecolteofficial

 


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