Basco 2010 Piedirosso Roccamonfina igt I Cacciagalli | Voto 87/100

Pubblicato in: Caserta, I vini del Mattino

Vista: 5/5. Naso 25/30. Palato 27/30. Non Omologazione 30/35

Ho riprovato questo rosso in occasione della serata dedicata al Conciato Romano organizzata da Maria Teresa Lanza nell’Ex Libris a Capua. Dopo altri sei mesi di bottiglia il vino appare più integrato in tutti i suoi elementi e caratterizzato però da una incredibile bevibilità. Sarà stata la serata in buona compagnia, i piatti centrati della cucina. Sta di fatto che questo splendido esemplare di bicchiere di servizio, ossia nato per accompagnare il cibo, si è presentato in forma smagliante e ricco di verve.
Oltre al dinamismo tonico della beva, il vero sergeto, voglio anche aggiungere la piacevolezza del naso, semplice ma precisa, divisa in egual misura tra le note di geranio e la ciliegia croccante.
Bella struttura, carattere, chiusura lunga e pulita. Da non perdere, è un piccolo gioiellino della nuova viticoltura casertana.

Scheda del 31 ottobre 2011. Il miglior modo per capire se un vino funziona o meno è metterlo a tavola per vedere l’effetto che fa. Partiamo da una degustazione di pizze marinare con i migliori oli d’oliva della Campania, un laboratorio tenuto alla Pizzeria Pepe di Caiazzo e sulla tavola ci finiscono un rosso concentrato alla vista, vanigliato, dolce al naso e in bocca. Uno di quelli che alcune aziende continuano a fare convinte che sia questo il gusto vincente sul mercato nazionale e internazionale.


Di fianco una bottiglia di Piedirosso Basco della nuova azienda I Cacciagalli. Nuova per modo di dire perché è proprietà della famiglia di Diana Iannaccone da almeno trecento anni. Fatale l’incontro di lei, agronoma, con Mario Basco insegnate nei master di Slow Food: nel 2005 si ristruttura la vigna a Teano, a due passi dal monumento che celebra l’incontro fra Garibaldi e re Vittorio Emanuele, ai lati Matese e Roccamonfina soffiano di continuo venti freschi sulla frutta e facilitano la gestione biologica voluta con l’enologo Sebastiano Fortunato.
Due prime uscite, una Falanghina fresca e impegnata a crescere nel tempo, sicché è già finita in cassaforte, e questo Piedirosso, dagli antociani un po’ più vivaci di quello dei Campi Flegrei.
Ma torniamo alla nostra tavola, una dozzina di assaggiatori, altrettante le pizze con un risultato finale molto chiaro, tennistico: 6 a 1. Avete capito bene: il vino legnoso e concentrato non è finito, mentre il Piedirosso 2010, primo anno di uscita, ha fatto come le ciligie, una bottiglia dopo l’altra la cassa è stata svuotata. Motivo? Bevibilità, freschezza in bocca, assoluta capacità di abbinamento al cibo di territorio. E’ questo, in fondo, quello che si chiede di fare alle aziende: vini tipici, semplici, utili. A volte un geometra può essere più utile di un ingegnere. Così il nostro umile Piedirosso sulla pizza dei fratelli Pepe si è dimostrato un campione inarrivabile.

Sede a Teano, Piazza della Vittoria, 7. Tel.0823 875216 www.icacciagalli.it Ettari: 25 di cui 6 vitati. Vitigni: piedirosso, aglianico, pallagrello nero e falanghina. Enologo: Fortunato Sebastiano.


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