Battipaglia, La Tavernola

Via G.Noschese, 26-Località Santa Lucia
Tel. 0828.631065, fax 0828.631034
www.tavernola.it
Chiuso domenica sera e martedì in inverno, in estate martedì, a pranzo sabato e domenica
Ferie variabili in estate
Scheda precedente

A tavola con la bufala
Siamo a quindici minuti dall’area archeologica di Paestum, a due minuti dalla costa lunga cinquanta chilometri. A dieci dall’uscita Battipaglia sulla Salerno-Reggio. Ma La Tavernola, con le sue 21 stanze, più che di turisti, è meta golosa di uomini di affari e imprenditori e in cucina, a parte il baccalà e le alici, è soprattutto carne, di bufala, e terra. E questa clientela consente ricambio e divertimento.
Siamo infatti nel cuore dell’areale della mozzarella di bufala di Battipaglia, gli allevamenti si alternano alle distese di ortaggi e frutta. E da qui, oltre che dalla tradizione gastronomica delle montagne del Cilento che dominano l’orizzonte e dove Rosa vive, che arriva la sintesi a tavola. Il ristorante è al piano terra di un antico casale del ‘700 ben restaurato e trasformato in albergo.
In realtà il vantaggio di fare ristorazione da queste parti è la partenza, la grande qualità dei prodotti, la loro freschezza, la cultura delle persone sul cibo colto nella sua essenza sfamante e appagante. Insomma, è davvero difficile sbagliare e se fai una cucina di tradizione, appena appena ripulita nella tecnica e nella presentazione, con un contesto di buona hotellerie e ampia cantina che fai girare con giusto ricarichi, il successo è assicurato.
Due particolari per noi sempre importanti: il pane a tavola e il bagno.

Il menù ha cinque o sei entrate tra cui carpaccio di bufala, ricotta e mozzarella, prosciutto, parmigiana di melanzane o di carciofi. Segnaliamo gli involtini di verza e il pancotto con broccoli e salsiccia pezzente.

Noi le abbiamo saltate per un corroborante spaghettino spezzato in brodo di gallina e polpettine di vitello

Il piatto, come tutte le zuppe e il brodo, non è fotogenico ma di sapore e con garantiti rimandi ancestrali molto importanti. A casa era il piatto del lunedì oppure, ovvio, quando si aveva l’influenza.
Non classificabile per conflitto d’interessi:-)

Altra possibile entrata con i legumi di territorio, in genere mal si accompagnano con la pasta e preferiscono camminare da soli nei piatti. Controne è un paese dei vicini Alburni molto rinomato per i fagioli ben spinti da una delle prime sagre organizzate alla fine degli anni Settanta.

Fatte queste due premesse, abbiamo seguito un percorso di bufala

Un piatto rotondo e circolare, ma molto intenso. La monotonia papposa è rotta oltre che dall’ortaggio anche dall’amaro del peperone crusco. Molto buono.

Il sapore non è diverso da quello della carne di vitello, le cipolle sono consumate dolcemente e il piatto si finisce. Notare gli ziti zpezzati a mano, sono dettagli piccoli ma molto importanti. Decisivi.
Le alternative non mancano: fusilli al ragù cilentano in primiis, cioé con il castrato, e le lagane con i fagioli.

Ovviamente le carni, qui davvero molto varie. In genere alla griglia: Tagliata di cosciotto di pollo disossato, salsiccia di maiale, involtino di pollo con scarola, pomodoro secco e provola affumicata, agnello di Colliano, bistecca di vitello o di vitellino da latte, arrosto di quarto di vitello, di quarto di bufalo , tagliata di Angus argentino, entrecotes di Angus argentino, mezza e intera fiorentina nostrana, filetto di manzo.
Citiamo ancora i piatti della tradizione: trippa e fagioli, zuppa forte (soffritto di vitello), il baccalà.
Infine ci sono sempre piatti di salumi e di formaggi campani.
In chiusura citiamo la mousse di ricotta du bufala e pera

Buona anche la crostata di torroncino e cioccolato con salsa al mandarino

Questo discorso della crostata ci riporta alla prima colazione per chi resta: un tripudio di torte, crostate, pane fresco, latticini. Una distanza siderale dalle tristi colazioni degli alberghi italiani.
Le tariffe per dormire le trovate nel sito aziendale. Al ristorante pagherete sui 35 euro un pranzo completo.

Una struttura professionale gestita con esperienza da Rosa e Raffaele (sui muri gli articoli sulla sua famiglia di ristoratori e albergator) ormai dal 2001, arredata con gusto grazie all’occhio femminile che sempre fa la differenza in queste circostanze. L’ideale per un pranzo domenicale dettato dai ritmi rurali o cittadini degli anni ’60, se siete appassionati di carne di bufala, fornita dal Consorzio Alba

Nelle serate del fine settimana e in estate anche la pizza.

C’è voglia di cambiare passo, fare nuova esperienza. Ma il mio consiglio è: fermi a centrocampo, sono tempi di consolidamento. E in questa locanda c’è ancora tanto da godere che non bastano dieci vite.

Sono vicini (meno di un chilometro)
La Fabbrica dei sapori
Tenuta Doria
La Torretta


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