Una festa che dura da almeno 2500 anni è destinata a finire grazie al moloch della mitica burocrazia italiana, tanto inefficienze nel risolvere i problemi pratici di noi tutti tanto inflessibile nel trovare cavilli che servano a penalizzare chi produce.
Ecco la situazione paradossale raccontata da La Stampa di Torino
È finita con una multa di quasi 20 mila euro quella che doveva essere una festa tra le vigne di Castellinaldo d’Alba, in provincia di Cuneo. Come faceva spesso, Battista Battaglino, 63 anni, pensionato, mercoledì ha invitato alcuni amici nella sua casa, in località Granera, nel cuore del Roero. È una bella giornata, i filari del suo piccolo podere, un ettaro di terreno in collina, sono carichi di grappoli, barbera e un po’ di nebbiolo. Così i quattro decidono di aiutare Battista a vendemmiare. Uve che il pensionato utilizza per produrre il vino per sé, quello che consuma in casa e con qualche amico. Il tutto si dovrebbe concludere con una cena in allegria.
Ma il finale è ben diverso. Lo racconta Ada Bensa, compagna del pensionato: «Stavamo raccogliendo l’uva, ridendo e prendendoci in giro perché in quelle vigne è anche difficile stare in piedi. Ad un certo punto siamo stati letteralmente circondati da carabinieri e funzionari dell’ispettorato del lavoro. Ci hanno chiesto i documenti e hanno redatto un verbale di denuncia di lavoro nero». La multa per Battista Battaglino è di 19.500 euro, 3900 per ognuno dei 4 amici e del pensionato.
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