Casalnuovo, Pizzeria Vuolo: la pizza napoletana si rinnova in periferia

Pubblicato in: Le pizzerie

di Monica Piscitelli

Cosa vi dice il nome Casalnuovo? Probabilmente lo stesso che vi diranno Casoria o Afragola. Poco o nulla. Siamo nella provincia nord est di Napoli, un’area che ha davvero poco da offrire se non una serie di scintillanti centri commerciali sorti in mezzo al nulla e un intricato garbuglio di strade asfaltate.

Partendo da Napoli , percorrendo via Nuova Poggioreale, prima, e Via Stadera, poi, si imbocca Via Nazionale delle Puglie.

La SS7bis è una diramazione della antica Via Appia, una strada strategica nella rete di comunicazioni e trasporto dei romani ,un tempo, definita la “regina delle strade” (Stazio) e costruita a partire dal 312 a.c. per volere del console Appio Claudio Cieco per collegare Roma e Brindisi.

Oggi è un colpo di bisturi in una periferia incolore, un freddo “boh” che alita da una serie ininterrotta di brutti edifici e scorci dove non v’è segno né di cultura né di amore.

I ragazzi che son nati qui possono dire a voce alta di venire dai “bordi di periferia” di ramattozziana memoria. Per una parte di loro l’imperativo interiore sarà per tutta la vita fuggire, per gli altri restare e dare il proprio contributo anche al costo di rimanervi intrappolati.

Maestro dell’Arte con quarant’anni di mestiere sulle spalle e una lunga militanza nell’ Associazione Verace Pizza Napoletana della quale è maestro istruttore, Guglielmo Vuolo è, nel firmamento della pizza, una stella poderosa che brilla dietro la cortina della periferia. Una stella che bisogna andare a scovare.

Complice un carattere schivo e l’abitudine a lavorare a capo chino sul banco che gli ha instillato il suo severo maestro d’arte, il padre Enrico, non lo si trova agli appuntamenti mediatici, nei salotti gourmet che si vanno moltiplicando. Eppure da maestro rispettato e apprezzato , con i colori della più antica Associazione di categoria, viaggia per i tre Continenti per formare i pizzaioli di domani.

La storia dei Vuolo inizia a Napoli: a soli sei anni, a Sant’Eligio, Enrico, il padre di Guglielmo, consegnava con la stufa sulle spalle le pizze che la madre preparava. In realtà già alla fine del 1908, sua nonna, Maria Spavone, detta “Zenella”, aveva al “Borgo Loreto” una piccola attività frequentata da pescatori che poi fu proseguita dalla figlia Assunta Vuolo detta ” a tresor” (tesoro) per la sua bellezza.
La pizza di Assunta si guadagnò buona fama e lei potette aprire vari negozi nei pressi della chiesa del Carmine, l’ultimo dei quali, appunto, in Via Sant’Eligio prima della seconda guerra mondiale.

Diventato grande, avendo i fratelli Ciro, Vincenzo e Olimpia, preso altre strade, era toccato a lui, “Enrico il bello”, suo figlio, portare avanti il mestiere. Lo aveva fatto lavorando a lungo  a Firenze (dal 1953)  e fondando, a sua volta, una serie di locali, il primo dei quali a Barra dove rimase per 32 anni. La scuola di “zio Enrico” , come lo chiamavano da più anziano, divenne nota in città e molti pizzaioli si formarono sotto di lui. Tra di essi il figlio Guglielmo che ricorda comefosse “un gran pignolo” e gli facesse stendere la pizza direttamente sull’olio per risparmiarne il più possibile.

Una chiacchierata con lui è rivelatrice della sua impostazione di lavoro di oggi. Dichiara apertamente di non essere capace di fare poesia, filosofia, intorno alla pizza. “Una volta fare la pizza era solo un mestiere” dice. Ma poi, trincerandosi dietro l’aria di antipatico, come si definisce, non fa che infilare una pillola di saggezza dietro l’altra. Lapidaria, autorevole e suggestiva. Poetica direi.

Ne ha fatta di strada nell’Arte. Nel 1977, Guglielmo aveva 17 anni e già lavorava a tempo pieno in pizzeria. “Il battesimo avvenne un sabato di pienone, nel 1976” racconta.

La pizza di questo pizzaiolo è senza dubbio tra le migliori di Napoli. Cornicione vaporoso (lievitazione circa 8 -9 ore), pasta leggera, grandi ingredienti trattati con i guanti. Vuolo è uno dei pochi pizzaioli che sa con naturalezza comporre la farcitura della pizza in modo che essa risulti bella, armoniosa e incredibilmente viva nel suo bilanciamento cromatico. Sarà perché ha grande rispetto dell’arte della cottura, ritenendola un aspetto fondamentale, o perché dedica alla pizza attenzione degna di uno chef , sperando, come si augura, che possa svincolarsi dal suo destino di piatto popolare per diventare più gourmet.

Lui ci mette il suo, soprattutto oggi che si è lanciato in una nuova sfida. Dopo aver per decenni servito la clientela del circondario dal banco del vecchio esercizio di Via Nazionale delle Puglie, affidato al figlio Enrico, Vuolo ha deciso di avviare un nuovo ampio ed elegante locale. In Via Plinio, all’interno del vicino Circolo sportivo Olly e Bengi, da poco meno di un anno,  ha trovato il luogo nel quale finalmente dedicarsi alla sperimentazione come voleva.

Luminoso e razionale, il laboratorio dove prepara l’impasto, lavora e inforna le pizze con l’aiuto del giovane figlio Valerio, gli consente di studiare i risultati di una serie di prove di lievitazione. Lo incontro infatti nel corso delle prime settimane di sperimentazione del lievito naturale Nature Craft che ha deciso di adottare stabilmente nel suo locale con eccezionali risultati in termini di leggerezza, profumo e digeribilità del prodotto finale.

La grande sala da 120 posti, dei quali 60 esterni, è curata ed elegante. La presidia dalla cassa la moglie che lo segue con dedizione nel lavoro. Un gran tavolo all’ingresso accoglie i clienti offrendo una panoramica dei prodotti che Guglielmo adotta: i pomodorini , le verdure fresche, gli oli e cosi’ via.

Tra le specialità del locale, le pizze che fanno uso di Pomodorini del Piennolo del Vesuvio, San Marzano (pelato, “a pacchetelle”, a dadini), Pomodorini di collina, Datterini, riccamente combinati con Mozzarella di Bufala, Fior di Latte di Agerola o Provola affumicata. E poi, tipici del locale: Scugnizielli (bastoncini torti di pasta fritti) con pesto e ricotta o con pomodorini freschi e basilico. Scugnizielli, pizza e birra 12 euro.

Pizzeria F.lli Vuolo
Via Plinio 1
Casalnuovo (NA)
All’interno del centro Holly & Benjy
Tel. 081 8429619
Cell. 339.2456745
info@pizzeriavuolo.it
www.pizzeriavuolo.it


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