Casavecchia e Pallagrello, sfida all'Aglianico

Pubblicato in: I vini del Mattino

3 agosto 2002

Due vitigni esordienti, un Taurasi e il Serpico dei Feudi San Gregorio sono i migliori rossi campani per Alessandro Masnaghetti, autore della guida dei vini dell’Espresso, che ha anticipato gli assaggi su Enogea: 89 punti. Carta e penna, dunque, per questo anticipo estivo del consueto rally di punteggi e classifiche che ormai segna i tempi vinosi in Italia sino a novembre. Il Taurasi è il Macchia dei Goti 1999 di Antonio Caggiano (Contrada Sala tel.0827 74043), da anni ai vertici regionali, mentre i due esordienti sono il Casavecchia 2001 e il Pallagrello nero 2001 dell’azienda Vestini Campagnano (Caiazzo, Contrada Santi Giovanni e Paolo, via Barraccone, 5. Tel. 0823 862770. Sito www.vestinicampagnano.it) che ha già lanciato il pallagrello bianco con ottimi risultati. Distanziati di un solo punto il Bue Apis della Cantina del Taburno, il Vigna Camarato di Villa Matilde, il Montevetrano dell’omonima azienda, il Taurasi e il Patrimo dei Feudi San Gregorio. In questa alluvione di rossi, l’unico bianco è il Kratos 2001 di Maffini, che nell’anteprima Divinare organizzata da Raffaele Chiumiento nel suo ristorante Nonna Sceppa, aveva immediatamente colpito tutti. Diciamo anche che i rossi campani hanno convinto ma non incantato Masnaghetti. Il motivo: la frutta esuberante, a volte troppo matura, non è compensata dall’eleganza. C’è dunque ancora molto da lavorare per chi non lo aveva ancora capito contentantosi solo dei quattrini. Aspettando il primo soffio autunnale, siamo contenti per i due esordienti, il giudizio spiazzante conferma l’enorme potenzialità di Bacco in Campania: cento vitigni sono stati riscoperti e catalogati nel lavoro coordinato da Michele Manzo. Ora, come nel caso del pallagrello e del casavecchia, speriamo ci siano altre aziende che amano l’inesplorato. Quanto al successo del fiano di Maffini, miei cari seguaci di Bacco, ricordiamo il titolo di questa rubrica di qualche mese fa: fiano fiano, il Cilento andrà lontano. Così parlò Plinio il Vecchio.


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