Caserta, Don Baccalà. La bella osteria di Paolo Galileo e Salvatore Guadagno

Don Baccala Paolo Galileo spaghettone baccala mantecato e pomodori secchi

Don Baccalà Osteria Caserta

Via San Vito 23
Tel. 392.0122466
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Aperto la sera, domenica anche a pranzo
Chiuso lunedì
Degustazione senza vino sui 35 euro

di Tommaso Esposito

Dunque, il baccalà non è una moda.
È una passione.
Che ti prende.
Per la gola, ovvio.
Ma anche per il cuore.
Paolo Galileo, ad esempio, è stato preso totalmente.
Per il cuore e per la gola.
Lui ha un passato di organizzatore politico molto impegnato.
Ora,dismessa, o meglio riposta, la militanza, si è rinchiuso tra i fornelli dedicandosi pienamente alla cucina del baccalà.
Il suo grande amore gastronomico.
Da sempre.
Complice Salvatore Guadagno, imprenditore del food che ha creato il marchio casertano di Pepe Nero, un format che mette insieme pizza, braceria e ristorante.

Il posto sta un po’ defilato dal centro città, ma vicinissimo all’uscita Caserta Nord dell’autostrada A1.
Un bel casolare con ingresso tra i vicoletti e con retro sul grande cortile di Locanda 07, una pizzeria del circuito Pepe Nero.

Interni colorati, accoglienti.
Una trentina di posti.

In cucina si lavora sodo.
Il menu è bello ricco. Solo baccalà, niente stoccafisso.
Ci sta un po’ di tradizione.
Immancabile.
E anche un po’ di divertimento.
Insomma, Paolo Galileo un po’ di rivoluzione sta cercando di portarla a tavola.
Sicché tra un mussillo in cassuola con olive e capperi o un lesso al limone e prezzemolo o un pacchero saltato con baccalà, troverete delle altre cosucce veramente buone e golose.
Vediamole in sequenza.

Si comincia con la batteria dei fritti, tutti ben fatti e composti.

Tempura di fiordilatte di Agerola, crostini di polenta con mantecato e petali di cipolla, pallottole non impanate, tutti con baccalà, naturalmente.

Poi delle alici ripiene di baccalà avvolte in un velo di lardo. Scoppiettanti.

Carpacci agrumati di mussillo. Con arance.

Zuppe confortevoli, come questa con ceci e lauro. Veramente buona.

E spaghetti con baccalà mantecato in latte nobile, vaniglia, pomodori secchi e polvere di capperi.

Assaggiatelo e capirete perché con Paolo Galileo la Classe operaia va in Paradiso.

Davvero.
;-)

Alla cannaruta è una rapida discesa tra i sapori terragni e di sostanza. Mussillo con cipolla, olive nere e capperi.

Decisamente goloso e intenso questo trancio di baccalà con fonduta di gorgonzola, fichi sciroppati e noci.

Quasi un avvio al dolce-dessert.

Eccolo il dessert.

Una cheese cake con cipolla candita e baccalà.

Tarallucci come coccole da inzuppare in quel che resta del vino scelto da una piccola cantina tutta proiettata sul territorio.

Insomma,  anche a Caserta da oggi c’è il posto giusto per mangiare baccalà.

 


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