De Buris un nuovo grande Amarone Tommasi

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Amarone della Valpolicella Classico Riserva De Buris 2008

di Marina Betto

Sono passati quasi venti anni da quando la famiglia Tommasi ha avviato il progetto De Buris e finalmente ecco questo Amarone 2008 presentarsi a Roma prima tappa del 2019 al ristorante Pipero poi sarà la volta di Firenze e Londra. La sfida è trovare nuovi spunti di abbinamento che esaltino le caratteristiche del vino alla ricerca di una chiave nuova e moderna di proposta. La famiglia Tommasi  oggi alla quarta generazione di viticoltori è nella storia dell’Amarone della Valpolicella da 116 anni, animata da sempre rinnovata passione e dedizione come spiega l’enologo Giancarlo Tommasi. I terreni ( 1,9 ettari) dedicati esclusivamente a De Buris sono argilloso-calcarei,poveri, in posizione privilegiata a sud -ovest del Lago di Garda; permettono basse rese, circa 65 quintali per ettaro di Corvina, Corvinone, Rondinella e Oseleta un vitigno quasi dimenticato che oggi si cerca di recuperare. L’uva dopo la vendemmia è messa ad appassire su graticci di bambù ( Arele) per 110 giorni in stanze condizionate e sarà pronta solo a gennaio quando avrà perso la maggior parte dell’acqua che la compone. Così  facevano i nostri nonni, racconta l’enologo e così continuiamo a fare ancora oggi perchè questo è un passaggio fondamentale per la nascita di un buon Amarone che aiuta l’aspetto aromatico e glicerico a svilupparsi a pieno che poi troveremo nel vino. Fermentazione in tini di legno di rovere per un mese, utilizzo di lieviti indigeni e poi passaggio in botte  da 15 e 30 ettolitri per cinque lunghi anni seguito da un lunghissimo affinamento in bottiglia.

Amarone della Valpolicella  Classico Riserva De Buris 2008 è  rubino fitto con unghia tendente all’arancio. Il  profumo ricorda le essenze di erboristeria, le spezie delle antiche drogherie mettendo in primo piano i chiodi di garofano e il cioccolato, note centrali  sanguigne e di cioccolatino boero e note di coda di erbe officinali in particolare china e genziana. Il sorso è equilibrato, dall’alcolicità calibrata nonostante i 15,5% vol riportati in etichetta, è fresco come lo spicchio di un’arancia con ricordi di erbe aromatiche e refoli mentolati, ciliegie sottospirito che esplodono al morso spolverate quel tanto di un tannino fatto delicatamente di polvere. L’abbinamento ideale con questo vino può essere fatto con la selvaggina e stracotti importanti di carne rossa, con i formaggi.

Lo chef Ciro Scamardella  del ristorante Pipero ci ha provato con un supplì scomposto e granella di zucchero, un’ariosa crema di ceci e funghi shiitake e nocciole tostate dagli accenti lievemente amari; tartare di fassona con acetosella piacevole e rinfrescante; ravioli ripieni di genovese di polpo; manzo con cavolini di bruxelles e gel di gin e un dessert composto di gelato al litchis su biscotto di mandorla e petalo di rosa candito ma questo è un vino anche da meditazione da bere assoluto e solo.

deburis.it

Villa De Buris via Avanzi 1- 37029 San Pietro in Cariano Verona
tel. +39 045 7701266

Ristorante Pipero
Corso Vittorio Emanuele II, 250 Roma


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