deGusto Trebbiano & Food Festival 2019: il focus annuale sul Trebbiano Spoletino

Pubblicato in: Eventi da raccontare
deGusto, il convegno

by Chiara Giorleo

Uno dei temi ricorrenti in questi anni è sicuramente il recupero dei vitigni autoctoni, testimoni quanto più fedeli delle tradizioni locali. Sempre più spesso, però, mi chiedo quante volte si rivela un mero esercizio di accondiscendenza nei confronti di mode più o meno passeggere o condizionamenti di sorta. Non è certamente il caso del Trebbiano Spoletino che si è fatto strada con determinazione nell’Umbria di Spoleto e dintorni. E quest’anno eccoci a Trevi per la III edizione di deGusto (il focus annuale dedicato). Molti ipotizzano un legame etimologico tra la città e il vitigno facendo risalire il termine latino “Trebianus” a “Trebia”, cioè del territorio di Trevi, poichè Trebbia era l’antico nome di Trevi. In ogni caso è innegabile la tradizione locale di produrre Vinsanto con questo vitigno, localmente chiamato anche Trebbiano di Trevi.

Il Trebbiano Spoletino è il bianco dai mille volti che non solo si offre come potente alternativa al patrimonio rossista della regione ma, in più, offre una versatilità come pochi altri casi prestandosi, così, ad un’eterogeneità di espressioni stilistiche.

Oltre al fascino dell’alberata di cui si trovano ancora pochi esempi, i vini che ne derivano risultano strutturati ma di un corpo sostenuto da una concentrazione di sentori per nulla banale che spesso cedono a toni amari su un finale generalmente lungo; a questo si aggiunga una tensione acido sapida per intuire anche il potenziale di invecchiamento di un bianco disponibile sotto numerose spoglie: dalle lavorazioni più classiche e nitide in acciaio alla maturazione in legno, dai macerati agli spumanti.

Facendo ordine tra i miei appunti riporto qualche assaggio che mi ha colpito particolarmente.

 


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