Disfida del soffritto in Irpinia, l’orgoglio delle comunità del cibo di Slow Food

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Lello Tornatore

A Flumeri (Av), nell’ edificio dell’antica Dogana Aragonese, recentemente ristrutturato, si respira tutt’altra aria rispetto a quella imperante dell’ingovernabilità nella quale il paese intero si dibatte. C’è tanta gente che ha voglia di abbandonarsi alle rievocazioni delle tradizioni di questo territorio. La festa del maiale con la conseguente preparazione del tradizionale soffritto, qui diventa una gioiosa “disfida” tra le diverse comunità dell’Irpinia, della Daunia e anche dall’agro Nocerino-Sarnese.

Tante donne, tantissimi bambini e tanti uomini, in famiglia, tutti legati alle radici della propria terra che in questa occasione si vogliono ricordare e celebrare. La giornata è bellissima, in cielo non c’è l’ombra di una nuvola, i campi di grano già verdi e gli ulivi del paesaggio della Baronia, fanno da cornice alle composte ed ordinate file di avventori che si accalcano al banchetto degli accrediti. Ragazze in costume d’epoca e ragazzi con l’organetto che danzano e suonano allietando le allegre libagioni concesse dagli impegnatissimi staff popolari delle varie comunità.

Tutto questo organizzato e gestito dalla condotta Altirpinia-Colline dell’Ufita e Taurasi, nelle persone del fiduciario Franco Archidiacono, del responsabile di Taurasi Alessandro Barletta, ma couadiuvati anche da un interminabile staff di attivisti e soci di questa e di altre condotte (OtoTortorella di Slow Wine, Quirino Benedetto e gli amici del Broccolo Aprilatico di Paternopoli, presidio Slow Food, Luigi Tecce, “il mago del taurasi”, Giacomino Pastore, “il re dell’aglianico nel castagno” gli amici di Teora Michele Racioppi e Salvatore Di Domenico detto il King, i “masti delle Tomacelle”, Marco Contursi fiduciario dell’agro Nocerino-Sarnese insieme ai macellai Aiello…e tanti altri).

Il format della manifestazione prevedeva due momenti: quello serioso della valutazione dei piatti, da parte di due giurie, una tecnica ed una popolare, e a parte quello della degustazione collettiva dei diversi soffritti.

L’afflusso è stato notevole, molto al di sopra delle aspettative, tant’è che c’è stata un pò di ressa ai banchi d’assaggio, ma tutto sotto controllo e appuntato nell’agenda Archidiacono per la disfida dell’anno prossimo.

Abbiamo degustato ben undici soffritti, l’uno diverso dall’altro, ma il filo conduttore è stato l’orgoglio e l’impegno delle comunità nella presentazione del proprio piatto.

 

Addirittura ci è giunta notizia, che a Flumeri, le diverse contrade, hanno tenuto una sorta di “primarie”per individuare chi tra loro dovesse rappresentare i colori del territorio flumerese, nella disfida. Nel corso dell’impegno valutativo, abbiamo anche degustato alcuni Taurasi, che ci hanno deliziato nell’accompagnamento del soffritto, in anteprima il Taurasi 2009 di Luigi Tecce che sarà presentato di qui a qualche giorno proprio a “Vendemmia 2009”. Come di prassi, il verdetto della giuria tecnica non ha coinciso con quello della giuria popolare.

 

 

Solo per dovere di cronaca, erano tutti buonissimi, per la giuria tecnica il vincitore è stato il soffritto di Bovino (Fg), per quella popolare quello di Flumeri (uno dei pochi casi in cui le primarie sono servite ;-))


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