Sono 6 le persone indagate per truffa e frode in commercio nell’inchiesta che ha portato al sequestro di oltre 30 mila bottiglie di vino etichettato come Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Chianti, Sagrantino di Montefalco e altre Docg e Igt, ma falso e di scarsa qualità. Le indagini, secondo quanto spiegato dai carabinieri di Siena, sono iniziate tre mesi fa, dopo le segnalazioni di alcuni consumatori. Secondo una prima ricostruzione, l’organizzazione acquistava il vino (sulla cui provenienza sono in corso verifiche), lo imbottigliava in centri in gran parte toscani e poi lo smerciava in piccoli punti vendita, grandi catene commerciali, prestigiose enoteche e attraverso i canali di vendita sul web. Il centro di deposito e smistamento dell’organizzazione sarebbe stato individuato nel Grossetano. L’inchiesta, che sarebbe ancora in una fase embrionale, è coordinata dal sostituto procuratore di Siena Aldo Natalini. Sono state 25 le perquisizioni condotte con l’ausilio del nas di Firenze, dei comandi territoriali dei carabinieri e dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi nel settore agroalimentare per la Toscana e l’Umbria. Le perquisizioni hanno riguardato aziende agricole, centri di aggregazione e smistamento, oltre a punti vendita nelle province di Siena, Grosseto e Arezzo in Toscana, di Perugia in Umbria, di Viterbo nel Lazio e di Genova in Liguria.
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