Finafi Pizzeria, Sessa Auruna (CE)
Corso Lucilio, 135
Telefono: 0823 134 1019
Aperto la sera. Chiuso il lunedì

di Antonella Amodio
Avevo lasciato Marco Biondi al banco della pizzeria Raro, al Vomero, dove aveva portato il suo stile di pizza “a ruota di carro” dopo una lunga gavetta all’Antica Pizzeria Da Michele, icona napoletana dal 1870. Oggi lo ritrovo a Sessa Aurunca, alle pendici del vulcano di Roccamonfina, nel cuore del centro storico, sotto lo sguardo del castello ducale. Qui ha aperto, insieme alla moglie e al socio Francesco Cericola — imprenditore nel settore ortofrutticolo — la pizzeria Finafi, una nuova insegna che punta a portare l’essenza di Forcella nel territorio casertano e creare un legame tra Sessa Auruna e Napoli, tra produttori e artigiani locali e il racconto del lievitato più amato al mondo.
Il progetto Finafi: tradizione napoletana in chiave personale
Marco Biondi, classe 1987, è nato e cresciuto a Napoli. Le sue radici sono fortemente legate alla scuola dei Condurro, dove ha imparato i segreti e l’arte della pizza tradizionale: ampia, sottile, scioglievole e verace. Finafi è il frutto di questo percorso, con un nome che richiama la richiesta tipica dei clienti partenopei: “fammi ‘na pizza fina di pasta”.
Il locale si trova in un edificio suggestivo, arricchito da un giardino di agrumi con vista panoramica sulla costa Domiziana, la penisola sorrentina e le isole del Golfo di Napoli. Un
territorio che fu luogo di villeggiatura per gli antichi romani, che soggiornavano per le terme e per bere il vino degli imperatori: il Falerno, prodotto proprio in questa area.
La sala interna è moderna, con tonalità verdi che richiamano la natura circostante e può accogliere circa cento coperti. Il forno è collocato in un ambiente separato, per garantire un’esperienza più confortevole agli ospiti.
La pizza di Finafi: sottile, scioglievole, autentica
La pizza è larga, sottile, scioglievole e finissima, e cosa importante, in equilibrio con i condimenti: la firma di Marco si nota nella stesura precisa del disco, con un cornicione appena accennato. La cottura è impeccabile, senza sbavature, a dimostrazione che non è solo un bravo pizzaiolo ma anche un ottimo fornaio.
Alcune pizze da provare:
Margherita doppia: pomodoro, doppio fiordilatte di Agerola, pecorino romano, basilico e olio EVO. Un omaggio alla scuola dell’Antica Pizzeria Da Michele (8€).
Carcio e pepe: crema di carciofi, provola di Agerola, carciofini arrostiti, pepe nero e fonduta di pecorino. Decisa e ben bilanciata (il carciofo sostituito a breve con altri ortaggi di stagione 9€)
Scarpariello: montanara fritta e poi passata al forno, con sugo allo scarpariello e basilico. Asciutta, saporita, senza eccessi di unto (10€).
Il menù conta circa 40 pizze, tra classici, classici rivisitati e creazioni originali. Non mancano calzoni, frittura napoletana, padellino e un’attenzione particolare alla stagionalità e al territorio, con ingredienti selezionati e l’ottimo olio extravergine di oliva dell’azienda agricola Badevisco.
La carta dei vini propone etichette locali, con il Falerno del Massico in prima linea, e una selezione di birre artigianali. Per chiudere in dolcezza, il gelato fiordilatte della gelateria Lavezzi di Formia, con mela cotta e cannella preparata al momento, è una chicca da non perdere.
Finafi è la pizzeria che mancava nel territorio di confine tra Caserta e il ponte del Garigliano che porta nel Lazio. La tradizione pizzaiola di Forcella trova qui una casa grazie a Marco Biondi tra panorami storici e borghi autentici, sposando artigianalità e imprenditoria. Se siete in zona, segnatevela: vale il viaggio, e anche se Finafi non è dietro l’angolo per me, ci ritornerei.
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