Gragnano, Ristorante La Galleria. Non solo pasta. C’è Giulio Coppola in cucina

Piazza Marconi – Galleria Garofalo
Tel. 081 8733029
www.lagalleriaristorante.it
Aperto sempre
Chiuso lunedì, domenica sera
Sui 35 euro senza vino

di Tommaso Esposito

Dove una volta c’era il Pastificio Garofalo ora vive un centro commerciale. Botteghe e negozi.
C’è anche questo bel ristorante.

Non molti coperti.
Colori chiari, arredi essenziali.

Posate che sembrano stelle sospese alla volta.

Cucina quasi a vista.
Vetrata vetrina farcita di maccheroni nei tanti formati e ancora maccheroni adagiati sulle mensole.
Gragnano è la Pasta.
Quasi un segnale.

Camilla Inserra è cuoca, ma accoglie in sala e guida la scelta in carta e in cantina.
Vini campani, tra i migliori a un buon prezzo.
E non è poco.
Il menu è semplice, ma vario.
Si può fare.
Vediamo.
Ah, intanto piccole montanare arrivano per il benvenuto.

Profumo intenso di pomodoro e basilico, ma anche di cacio.
Perfette, croccanti come si conviene al fritto e ben cotte all’interno.
Saporite per il San Marzano che le condisce.

Poi fra i grissini dieci diversi pani conditi e focaccine: al pepe, alle noci, al parmigiano, al pomodoro, alle olive, al sesamo, con le alici. Buoni, veramente buoni.
Si va per il pesce e Camilla porge Colli di Lapio Fiano 2011 di Clelia Romano. Bella scelta.


Polpo verace cotto al vapore con vellutata di patate e zafferano.

Interessante la cottura del mollusco, lo rende morbido e non lo sfibra, ne conserva il sapore. Un po’ di croccante viene dal chip della patata e dal pane fritto che si amalgama nella crema dorata e profumata dai pistilli. Si comincia bene.

Poi le mazzancolle pastellate con crema di zucchine e formaggio.
Anche qui contrasto efficace.
Rondelle di zucchini fritti, morbida e saporita pastella, ben amalgamata con la coda del crostaceo.
Dolce il cocozziello, dolce la mazzancolla, sapido appena il formaggio. Perfetta armonia. Ottimo risultato.

Coccole per intervallo.

Alicine fritte e pallottoline di alghe.
Questo cuoco è veramente bravo con le fritture.
Lievi, saporite, non untuose, non stancano.
E che si vuole di più? Da premiare.

Con la salicornia asparago di mare e filetti di patate al dente ancora un trancio di polpo.
Appena oltre il crudo e prima della classica cottura che le rende farinose.
Le patate così è difficile renderle. Sono croccanti e l’amido non si avverte quasi allappante tra le papille.
L’erba marina amara come è sostituisce i friarielli e il polpo prende corpo.
Intanto i pani si fanno mangiare.

Linguine con cozze e crema di fagioli cannellini.
Finalmente di questo legume si sente il profumo e si apprezza il  sapore.
Distinti.
Le cozze hanno il pregio di essere discrete.
Non prevalgono con il loro umore deciso.
Un giro di forchetta e la crema si amalgama.
Filetti di pomodoro di Sorrento e il basilico fritto fanno il resto.
Deliziosa ripresa di pasta e fagioli con cozze che dà sensazioni.
E’ un omaggio a mia nonna che la faceva così!
Dirà poi a margine il cuoco.

Candele spezzate con bolognese di cernia rossa.
Stasera non c’è il pesce bandiera.
Si apprezza il soffritto tirato di cipolle e carota, il fumetto e la salsa di pomodoro.
I maccheroni sono al dente come si deve e come altrove si dovrebbe.
Il trancio del pesce vale più di un chilo d’annecchia stasera.
Chapeau!

Giulio Coppola è il mago di questo ragù, come degli altri piatti.

Ventotto anni. Molti passati tra i fornelli gragnanesi e alcuni con Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi.
Momenti significativi che hanno lasciato il segno.
Sapori affidati alle materie prime migliori, nessun eccesso di condimento. Cotture perfette.
Lo aiuta Carmine Sorrentino, ventitre anni allenato e bravissimo ai primi.

Non manca il vassoio dei formaggi. Un po’ campani un po’ d’altrove. C’è un Gorgonzola con fave di cacao e scaglie di cioccolata.

 

Anche il dessert non delude.

Una semplice millefoglie con crema chantilly, granella di cioccolata e salsa di pistacchi.
Pasta sfoglia da maître pâtissier.
Poi le coccole finali tra mini croissant, pasticciotti e babà.

Perché i giovani clienti gragnanesi ne fanno grande richiesta.
Assolutamente da ritornare.
E poi i secondi mi mancano all’appello!


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