Ustaria Rosella a Sicilì di Morigerati, dalla produzione alla tavola in una trattoria di resilienza vera

Antonio Pellegrino e Gianni Cammarano con la cuoca Anna

Ustaria Rosella
Corso Umperto I
338 502 3829
www.ustariarosella.it
Sempre aperto, chiuso il lunedì

Un tempo le osterie erano così, senza proclami. Oggi ci vuole tanta cultura e tantissima tenacia per costruire il futuro gastronomico. Siamo a Sicilì, una piccola frazione di Morigerati, comune cilentano che orbita verso il Golfo di Policastro al confine tra Campania e Basilicata, poco meno di 700 anime in continuo calo demografico. Da qui parte una scommesa moderna, i temi del gusto, dell’etica e della salute elaborati in uno dei territori più belli ma anche più poveri della Penisola, temi cari alle persone di vera cultura gastronomica di tutto il mondo.

Il triste bar del centro, punto debole del borgo e simbolo della sconfitta non solo per affacciarsi su una pizza intitolata a Umberto I di Savoia, ma soprattutto per essere luogo di consumo di materiale oncologico prodotto dalle multinazionali, è stato espugnato e riconvertito a vera trattoria cilentana da Antonio Pellegrino, ispiratore della comunità del Cibo dei Grani antichi del Cilento e presidente della Cooperativa Terre di Resilienza e da Gianni Cammarano, storico produttore dei salumi Cellito.
Parte da una combinazione di menti istruite un progetto di futuro per il Cilento, tutte di questo piccolo borgo silente assediato dai monti e dal verde che sente, senza vederlo, il profumo del mare. Lavora qui Nicolangelo Marsicani, il profeta dell’olio d’oliva di qualità nel Cilento, ed è qui una delle più belle aziende di fico bianco del Cilento dop, di Vito Cioffi. Energie che si incrociano e che rilanciano una partita difficile da giocare, quasi un cambio di testimone sul fronte aperto ormai vent’anni da da Vito Puglia, Giovanna Voria, Enzo Crivella e i produttori di vino Luigi Maffini e De Conciliis.

Ma a voi che state in spiaggia, o che siete in vacanza nella quiete straordinaria di questi luoghi i discorsi impegnati possono anche annoiarvi. Sappiate allora, molto semplicemente, che in questa trattoria gli ingredienti principali sono la gioia, la felicità e la salubrità degli alimenti, quasi tutti auto prodotti (a parte il baccalà sottolineano scherzando quando viene portato a tavola).

Sala spartana, proprio come le osterie di un tempo, un menu essenziale, la sera anche pizza (non vi aspettate quella napoletana però), piccola carta di birra e dei vini, niente Coca Cola. Resilienza vera, da cui è scappato un cuochino in cerca di Masterchef a cui questi discorsi non interessavano. Per fortuna: è arrivata Maria, bravissima nel fare i cavatieddi a mano e a tirare il sugo, grande cuoca di ricette antiche che fanno stare bene.

CONCLUSIONE

Usteria Rosella è una bella conclusione di una giornata di mare, ma anche un confortevole rifugio se fa freddo. La cucina è stagionale, il cibo sano come quello di mezzo secolo fa, quando potevi essere sazio ma mai pieno. Il servizio va un po’ rodato ma in fondo che fretta c’è quando si entra in questi posti è sempre meglio uscirne il più tardi possibile. Se questa estate siete tra Cilento e Maratea, ascolatte me: imperdibile!
Sui 30 euro. Massimo massimo 35 :-)


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