
20 Rue Saint-Martin
Tel +33 1 58 00 22 15
Il sito
Aperto a pranzo e a cena
A due passi da Hôtel de Ville il posto giisto per affrontare di petto la cucina tradizionale francese, fatta di carne, carne e ancora carne e di burro, burro e ancora burro. Ma anche di atmosfera, con gli specchi, vecchi banconi, servizio in piatti di porcellana stile ‘800. Piatti di gola, storici, contro cui si è scagliata la nouvelle cuisine che questo storico bistrot fondato nel 1912 ed entrato nell’orbita di Alain Ducasse da qualche anno ripete con assoluta precisione.
La squadra che sostiene l’impresa è fatta da Eric Azouh cone chef, Olivier Gressein in cantina e Bruno Jousseaume in funzione di direttore. Tutto gira alla perfezione, entrate e lasciatevi andare.
Partite pure con pane e burro salato giusto per bere un po’ di vino nell’attesa. La cantina non è vasta, ma piena di buone indicazioni e soprattutto per tutte le tasche.
Tra gli antipasti, sicuramente il più godurioso e bisognoso di vino bianco sttutturato e acido. Ecco un piatto che potrebbe sfidare il Greco di Tufo.
Insieme alla mille foglie di lingua e foie gras, il piatto della serata!
Qui il pesce è davvero lontanissimo dai nostri gusti e dal nostro stile, è trattato come carne. Ma almeno una volta nella vita bisogna vedere l’altra faccia della lunea, almeno a tavola:-)
Anatra e fagioli cotti nel grasso, l’avevo provata per la prima volta a Tolosa ormai più di vent’anni fa e fu la mia prima indigestione. Stavolta sono stato più prudente, la versione è meno strong. Ma anche meno buona.
Irreprensibili le Saint Jacques
Il piatto della serata sostiene Maffi. Per me se la matte con la lingua e il foie gras. Bella disfida, vero?
Il reparto dolci è da manuale, soprattutto la millefoglie è oltre qualsiasi cosa mangiata sinora.
Insomma, una esperienza da fare. Molto lontana dal mangiare quotidiano moderno. Come fare un giro in un museo, però: che bella serata!
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