Carré des Feuillants
4 Rue de Castiglione
Tel. +33 1 42 86 82 82
Il sito del ristorante
A volte i prototipi letterari si materializzano improvvisamente: guardi Alain Dutournier, eterno bistellato, giovane di 20 ai tempi del ’68 e hai il profilo del Guascone.
Gestisce le tre sale del Carré come un simpatico padrone di casa: bianchi e folti i capelli, bianca la sua giacca senza simboli e senza sponsor come ha argutamente osservato Aldo Fiordelli. Eleganza ma anche tanta simpatia professionale.
Eleganza è anche il termine giusto per il suo stile neoclassico a tavola. I piatti sono alleggeriti nella preparazione, precisi della definizione della gerarchia dei sapori, mai banali e scontatti, sempre con un cenno di divertimento e di ricerca della sorpresa, quasi sempre riuscita, talvolta no.
I due piatti di entrata, di mare e di terra sono di gran gusto e fanno salivare in abbondanda. In quello con il tartufo si sente la terra, la suggestione dell’autunno, dolce e sapidità camminano molto ben accompagnate e alternate mentre l’entrata di mare è fresca, giustamente acida.
Decisamente insignificante, invece, la triglia. C’è poco da fare, a parte i piatti di frutti di mare, è un alimento che non rientra nelle corde della cucina francese tradizionale che non a caso mette la carne come elemento clou delle portate e che tratta e salsa eccessivamente i pesci.
Troppi ingredienti e una triglia che sembrava di lago tanto priva di sapore.
Completamente rovesciato, invece, il discorso del piatto con la lepre. Semplicemente divino, il migliore di questa breve trasferta parigina.
Tartufo e tartufo è una esibizione divertente ma non immemorabile.
Siamo, conviene ricordarlo, in una delle più belle cantine del mondo con vini e distillati senza tempo anche perché Alain è uno dei rari casi di cuochi appassionati ed ha sempre collezionato tanto nel corso della sua vita professionale.
Defaticanti e discreti i dolci
Insomma, sicuramente una esperienza da fare: il menu scelto da Alain ha avuto il giusto tono, un decollo e un atterraggio perfetti e senza sbavature. Davvero una bella esperienza in uno di quei posti giustamente considerati tempi della cucina francese neoclassica.
Dai un'occhiata anche a:
- I migliori dieci posti dove mangiare dentro la stazione Termini
- Speciale 50 Best Restaurant 2018: Barcellona, Disfrutar e i 35 piatti del menu da 185 euro che esprime con rigore la lezione di Adrià
- La Trattoria di via Serra a Bologna: la cucina della tradizione di Flavio Benassi e Tommaso Maio
- Hugo a Parigi, il bistro autentico a rue Papillon
- Ledoyen Pavillon a Parigi e la rivoluzione delle salse di Yannick Alléno
- Keens’ a New York, la bistecca che fuma la pipa
- Matbaren – Mathias Dahlgren a Stoccolma una pausa pranzo di lusso
- Le Strade della mozzarella: dove mangiare a Paestum e dintorni