
Se preferite il gelato industriale confezionato a quello artigianale potete evitare di leggere questa rubrica stavolta dedicata a una cantina totalmente immersa in un lavoro scrupoloso di ricerca della biodiversità e delle tipicità e, per questo motivo, premiata con la chiocciola Slow Food, il massimo a cui può aspirare un produttore di vino italiano in questa fase storica.
Mentre produttori che non hanno neanche la propria cantina già presentano il deprimente depliant Taurasi-Aglianico-Fiano-Greco-Falanghina per vendere a ristoratori pigri o a importatori troppo avidi, a noi piace Contrade di Taurasi perchè è una cantina già conosciuta che si dedica esclusivamente all’Aglianico, dal 2007 si parte con due cru distinti di Taurasi, primo caso in Irpinia.
Una cantina che invece di mettersi a imbottiglia Fiano, Greco e Falanghina per fare business ha dedicato i proprio sforzi ad un vitigno bianco poco conosciuto, il Grecomusc o Roviello, di cui abbiamo goduto la prima verticale storica completa, dal 2010 al 2004 da Rosiello a Posillipo con il pubblico della Campania che conta nel mondo del vino.
Il Grecomusc sembra ripercorrere le storie degli anni ’90, quando il vino era già esaurito prima ancora di uscire. Ma è proprio così che avviene, la 2009 ormai è solo negli archivi della cantina o conservato da qualche appassionato, il 2010 ha appena visto la luce ma la domanda è di gran lunga superiore all’offerta.
Più snello rispetto alle precedenti edizioni, solo in acciaio come dal 2007 in poi, il bianco di Contrade di Taurasi mantiene intatta la verve acida e buoni profumi di base con un tocco di complessità in meno al naso e in bocca. Staremo a vedere l’evoluzione nei prossimi anni: i fatti hanno dimostrato che la struttura di questo vitigno lo rende sempre più interessante con il passare del tempo: lo abbiamo ben visto tutti con la splendida, integra e freschissama annata 2004.
Contrade di Taurasi
Taurasi
Via Municipio, 39
Tel.0827.74483
www.contradeditaurasi.it
Ettari: 5,5
Bottiglie prodotte: 20.000
Vitigni: aglianico, grecomusc
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